VALLO di DIANO (13): le “Tre C” e la campagna politica di Pellegrino

 

Aldo Bianchini

Tommaso Pellegrino con la ministra Elena Bonetti e don Vincenzo Federico

VALLO di DIANO – Nel Vallo 12mila persone tifano per Tommaso e 12mila per Corrado, come ha sancito il risultato elettorale per le regionali del 2020; in questo rispettivo 50% ci sono anche gli amministratori pubblici, per non dire dei presidenti delle Pro Loco, dei vari Enti Locali e delle molteplici associazioni (storiche e non) che inondano il territorio … gli uni contro gli altri armati.

Tutto regolare se ci si fermasse a fare semplicemente il tifo elettorale; il guaio è che questo tifo nel Vallo ha un disvalore aggiunto; è diventato un vero e proprio astio e chi sta con Tommaso non sta con Corrado e viceversa e, a prescindere, tutto ciò che accade dall’altra parte è assolutamente negativo. In questo giochetto cadono, ovviamente, anche tutti gli amministratori locali.

Ci sarà almeno un argomento sul quale andare più o meno tutti d’accordo per uscire finalmente dal pantano delle irriducibili e improduttive contrapposizioni ?

Tommaso Pellegrino, Vittorio Esposito e Beniamino Curcio, insieme sul Cervati

Ebbene si; e ultimamente il consigliere e capo gruppo regionale di Italia Viva, Tommaso Pellegrino (già sindaco di Sassano) ne ha individuati e rilanciati almeno tre: Certosa, Cervati e Centro Sportivo Meridionale (le famose “Tre C” del Vallo). E adesso tutti, forse, a dire che non c’era bisogno di Pellegrino per capire che sono, forse, i tre argomenti fondamentali per il rilancio dell’unità del Vallo.

Ma non finisce qui; c’è sulla scena un problema con il quale anche Pellegrino deve confrontarsi: le enunciazioni non bastano, non sono sufficienti, bisogna trovare e indicare le soluzioni anche dal punto di vista pratico-finanziario; e per questa prova del nove ci vuole quella unità che è la chiave di risoluzione di ogni problema, un’unità che deve poter tracimare dagli spocchiosi problemi elettoralistici e/o di schieramento politico per approdare nell’area degli interessi più generali ed utilissimi per l’intera popolazione valdianese.

Il monte Cervati

CERVATI: Prendiamo, come esempio, il Cervati; poco tempo fa sulla sua vetta, sospinti da Pellegrino, sono saliti con altri anche Vittorio Esposito (sindaco di Sanza) e Beniamino Curcio (presidente Consorzio di Bonifica) che sicuramente non fanno parte dello schieramento di Pellegrino, ma che essendo persone politiche intelligenti hanno capito che almeno su qualche argomento bisogna ritrovare l’unità; addirittura Esposito brilla di luce politica propria e funge da polo attrattore della politica locale, e lo stesso Curcio non può essere catalogato tra gli irriducibili pro o contro Pellegrino. Insieme, i tre, hanno per grandi linee concordato le modalità di risoluzione dello storico problema del Cervati, e non solo dal punto di vista politico, anche alla luce dei finanziamenti che già Esposito (da solo) è riuscito a strappare alla politica campana.

 

 

Tommaso Pellegrino nel centro sportivo meridionale di San Rufo

CENTRO SPORTIVO MERIDIONALE: Una risorsa immensa per il Vallo; concepito dalla fervida mente di Quaranta e Ritorto è finito nelle sabbie mobili proprio per colpa di quella ostentata e improduttiva “autonomia” che, come nel caso della Certosa, non porta da nessuna parte. Ma anche qui c’è un problema per lo stesso Pellegrino che dovrà trovare una soluzione a cominciare dal pagamento dei debiti onerosi che i Comuni (compreso Sassano che egli ha amministrato per dieci anni) hanno nei confronti del CSM; debiti che hanno comunque prodotto disservizi e degrado, se non proprio abbandono.

 

 

 

Il chiostro grande della Certosa di Padula

CERTOSA: Sicuramente il complesso monumentale certosino è quello che potrebbe dare a tutto il Vallo il respiro di rinascita e rilancio che oggi manca. A questo argomento, per oggi, dedico più spazio dopo la proposta di Pellegrino e la rapida, quanto inopportuna, replica di Michela Cimino (sindaca di Padula) che ha reagito quasi come se fosse stata toccata in proprio dal discorso di carattere generale fatto dall’ex sindaco di Sassano. Anche se al momento non è dato sapere se Pellegrino (perseguendo un senso politicamente corretto) abbia, preventivamente, compulsato la neo sindaca; almeno nell’illustrazione della proposta per cercare un punto d’intesa. Per la Certosa la domanda è: “Meglio essere l’appendice di un Parco che brilla di luce propria e di “ricca” autonomia, o conviene rimanere nella luce spenta e con un’autonomia soltanto virtuale di un sito che non decolla ?”. Questo ogni amministratore valdianese dovrebbe porsi come quesito prima di blaterare a vuoto sul passato, presente e futuro della Certosa di San Lorenzo di Padula che non è proprietà soltanto dei padulesi e della sua amministrazione comunale (così come il Cervati e il CSM non lo sono per le rispettive comunità), bisogna abbandonare questa visione ristretta e campanilistica e passare all’accettazione del fatto che i grandi attrattori sono patrimonio indiscusso della provincia, della regione e della nazione. Se guardiamo al passato, remoto e recente, senza andare spocchiosamente alla ricerca delle responsabilità, non resta che la via della creazione di “un unico Parco Archeologico Autonomo, Paestum – Velia – Padula”, esattamente come ha proposto Tommaso Pellegrino nel corso della visita al complesso monumentale della Certosa di San Lorenzo di Padula insieme alla ministra (pari opportunità e famiglia) Elena Bonetti.

Una realtà amara ma ineluttabile, anche in considerazione del fatto che tutti (dico tutti) i direttori della Certosa (femmine e maschi), ivi compresa l’attuale Marta Ragozzino, che si sono succeduti nel tempo hanno sempre evidenziato un’assoluta eterodipendenza dalla politica regionale che, non per niente, li nomina e li gestisce più o meno a suo piacimento.

E allora, senza nulla togliere alle professionalità locali che pure esistono, quale migliore occasione se non  quella di entrare in un mondo pienamente sommerso dalla luce regionale (che ora è assoluto patrimonio del kaimano -alias De Luca- che qualcuno avrebbe già allertato contro Pellegrino) con la certezza che, comunque, più di qualche raggio di  sole potrebbe toccare alla fine anche a Padula ?

 

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