SALERNITANA & POLITICA: Avella … individualità o gioco di squadra ?

 

Aldo Bianchini

Rino Avella con l'a.d. della Salernitana

SALERNO – Ho letto con molto piacere una lunga dichiarazione, quasi un racconto, rilasciata dal consigliere comunale e presidente della IV Commissione Comunale Permanente (sport, politiche giovanili e innovazione) Gennaro Avella (detto Rino), al giornale online “L’ora” ottimamente diretto dal giornalista Andrea Pellegrino, ricavandone la netta sensazione che finalmente un politico di vecchio corso, come Avella, ha perfettamente centrato il problema antico come l’uomo: individualità o squadra … qual è il gioco ?

La risposta non è facile perché, nella fattispecie, la riflessione di Avella pur rimarcando una situazione specifica inerente lo sport, addirittura la Salernitana Calcio, deve essere letta in maniera estensiva fino a toccare la politica che da troppo tempo vive soltanto di individualità.

Comincio dalla Salernitana che, secondo molti, è patrimonio di tutti, ancor di più dei tifosi che non consentono a nessuno di avvicinarsi alla squadra, forse neppure al legittimo proprietario che oggi è l’imprenditore Iervolino. Non ne parliamo quando un politico-tifoso, come nel caso di Avella, si avvicina per vari motivi alla squadra del cuore: improperi, minacce, vaffa, o nel migliore dei casi accuse di ignoranza sportivo-tifoseria.

E’ vero che la Salernitana è di tutti ma bisogna prendere coscienza che è innanzitutto patrimonio di chi l’acquista e la gestisce mettendoci soldi e faccia; e costui deve sempre tener conto che la squadra calcistica ha, comunque, dei riflessi pubblici attraverso l’accanita tifoseria e che per questo deve dare conto e ragione delle sue strategie imprenditoriali; la stessa cosa vale anche per quei giornalisti super esperti che non consentono a nessuno il libero ingresso nella discussione che da decenni anima il popolo granata.

Se poi in questi riflessi pubblici si inserisce un politico, che come Avella ne ha titolo specifico in quanto presidente di una commissione consiliare all’uopo preposta, non bisogna rizelarsi più di tanto, anche perché in questo Paese i sono oltre 50miloni di c.t.. Lo tengano sempre presente i giornalisti sportivi; e bene ha fatto il competente Avella ad incontrare l’a.d. granata dr. Milan per la questione del caro-abbonamenti; così come per l’apposizione nel Vestuti delle targhe ricordo per Somma e Di Maio, ed altri interventi.

Un sistema individualità-gioco di squadra che si applica anche alla politica con alterne fortune ed anche accuse identiche a quelle dello sport: corre da solo, si mette in evidenza, sfrutta l’immagine di altri, ma chi crede di essere, ecc.

Cosa dire ? che nella vita come nello sport ed anche in politica c’è sempre allo stato embrionale una squadra; ma se a questa squadra non si applica un capo-fila, cioè un leader col rischio di individualità, la squadra non esiste ed è destinata a soccombere in una realtà globale che vive e si rigenera proprio grazie alle grandi individualità; e lo sport del calcio ne è la più plastica dimostrazione.

Ritornando, per chiudere, alla riflessione di Rino Avella non posso non complimentarmi con lui che riprendendo un mio precedente articolo ha ben rimarcato e spiegato qual è la differenza tra l’individualità e il gioco di squadra.

Se lui corre, come sta dimostrando dal dicembre 21 ad oggi, la colpa è degli altri che sonnecchiano (se non dormono) ed hanno bisogno di essere stimolati nel fare e nel fare di più e meglio.

C’è un solo rischio, quello di creare un distacco troppo marcato con la squadra che potrebbe intaccare e frenare lo sviluppo generale che resta nel patrimonio di tutti; e questo vale sia per Avella che per l’a.d. della Salernitana così come per il suo presidente.

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *