da Alfonso Malangone
(Ali per la Città)
Questo è l’ingresso del Museo Provinciale, struttura che un tempo era parte dell’Abbazia di San Benedetto, uno dei massimi edifici religiosi della ‘Città Opulenta’ dei Longobardi e dei Normanni. Sopra all’antico Chiostro, hanno fatto la strada che porta a San Michele e al Duomo.
Il Museo è chiuso da fine 2019. Per infiltrazioni, è stato detto. Eppure, danni del genere vengono risolti generalmente in tempi brevi, se non brevissimi. C’entra qualcosa lo stato di dissesto finanziario dell’Ente? Se fosse, ci sarebbero ben altre spese da ‘tagliare’, prima di privare la Comunità delle sue memorie e della sua cultura, lasciandole nel completo abbandono.
Provincia e Comune condividono, oggi, le medesime condizioni finanziarie.
Eppure, in una Città che vive capovolta, si ottengono contributi per ‘sparare’ quattro fuochi e non si riesce a farlo per riaprire una struttura millenaria.
In luogo di tramandare la nostra storia, ai nipoti potremo lasciare le foto dei ‘botti’ per ricordare la genialità di chi ha offerto le ‘brioches’ a un popolo che ha bisogno del ‘pane’ per crescere. Lo fece anche Maria Antonietta, in Francia, ma finì malissimo.
Hanno fatto una ‘favela’ brasiliana e l’anno chiamata Città della Cultura. La loro.
Signore, possa la Tua Misericordia perdonare i responsabili nel Giudizio Divino.
In quello terreno, meritano solo la condanna.