da Angelo Giubileo (avvocato – scrittore)
Nei giorni scorsi, il Pontefice romano ha lanciato un grido di appello contro le fake news ed è stato, per così dire, presto accontentato. Anche se non nel senso che, probabilmente, egli sperasse.
E allora oggi leggiamo su un’autorevole fonte di stampa nostrana, quale Il sole 24 ore, che “dall’inizio della guerra i paesi Ue hanno pagato 62 miliardi a Putin”. Così che sembra proprio che la guerra sia stata finanziata dai paesi Ue. Ancora: che “Germania, Olanda, Italia e Austria riaccendono le centrali a carbone”, per cui il presidente dell’Enel aggiunge che così sarà possibile sostenere “l’economia del Paese”.
E allora: come non sottolineare una realtà che, a vario titolo, ci riporta a una dimensione concreta ed effettiva, nient’affatto ideale, di “paese” o “paesi” all’interno di un’organizzazione, la Ue, che non si sa più bene cosa davvero sia.
Un indizio dei nuovi possibili scenari, presenti e futuri, è comunque forse riscontrabile in alcune parole conclusive del discorso di ieri di Macron, secondo cui occorre “costruire compromessi, arricchimenti, correzioni, e farlo in tutta trasparenza, a cielo aperto, in una volontà di unione e di azione per la nazione…”.
Da una dimensione di “paese” a una di “nazione”, il passo non è e non sarà breve. Lo sapevamo già circa settant’anni fa, ma anche trent’anni fa. Ed è ora di riprovarci, se non vogliamo perire o quanto meno arretrare di molto rispetto a un modello di vita cosiddetto “produttivo”, che non solo non ha risolto i problemi ma nella realtà attuale ha dimostrato di non essere più sostenibile. Come dimostrano, lapalissianemente, gli attuali teatri e scenari di guerra.
Il problema principale non è il dato della produzione, bensì un’ingiusta, e cioè non equa, distribuzione delle risorse. Ricordando Mario Bergamo, “la questione non è politica è sociale”. E tuttavia i rappresentanti di governo insistono ancora sul modello di produzione, che finisce per agire in danno dei cittadini e delle comunità che loro intendono rappresentare…
Paola Bergamo
Angelo Giubileo