da Alfonso Malangone
(coordinatore Ali per la Città)
Questo platano ha una sua storia,
E’ nato anni fa, di fronte alla Chiesa di San Benedetto, a fianco di un altro platano di cui erano rimaste le radici. Ha adattato la forma del tronco, alla base, curvandolo verso l’interno, per rispettare l’albero precedente, e si è inserito nel piccolo spazio di terra a ridosso del bordo di pietra del marciapiede. E’
cresciuto, comunque, diventando forte e frondoso. Forse, ha utilizzato le lacrime della fontana di Antonella e Raimondo che si trova a pochi passi di distanza.
Avrebbe bisogno di un’area di rispetto più ampia, per non morire soffocato. La merita almeno per l’ossigeno che diffonde e per l’ombra delle sue foglie.
Così come, avrebbe bisogno di rispetto la fontana dalla quale sgorga l’acqua da Mille anni, e forse più..
La forza della natura è la forza della vita contro le costrizioni di una Città che non rispetta la vita.
Ma la persona a cui si affida ” il verde” in una città,che specializzazione deve avere? E,tra le altre (!!!),non dovrebbe ,in primis, amare il verde? E magari rispettarlo,non fosse altro,per insegnare ai suoi concittadini a far lo stesso?