Aldo Bianchini
SALERNO – E’ inutile nascondersi dietro il classico dito e/o arrampicarsi sugli specchi, dobbiamo tutti essere sinceri e riconoscere che siamo tendenzialmente insofferenti verso il nostro prossimo, soprattutto verso gli insediamenti commerciali a sfondo enogastronomico; peggio ancora se pizzetterie, friggitorie, cuopperie e varie.
Tutte attività che, invece, in una città che è ancora alla ricerca della sua destinazione futura e che oggi vivacchia proprio su questa tipologia di insediamenti (anche occupazionali), dovrebbero rappresentare il volano portante per dare un minimo di immagine all’attività turistico/balneare che dovrebbe rappresentare il vero e certo futuro.
Non c’è bisogno, quindi, di rispolverare l’antica “puzzetta sotto il naso” dei presunti vip domiciliati nel Crescent per scoprire questa antica mania di noi salernitani; prima di parlare degli altri sarebbe oltremodo giusto fare un sereno e pacato esame di coscienza su se stessi.
Insomma la puzzetta sotto il naso ce l’hanno anche chi, come me, appartiene sicuramente ad una fascia di cittadinanza che con i vip non ha niente a che fare.
E senza bisogno di ricorrere alle zone calde della movida, il fenomeno della crociata contro i locali commerciali, soprattutto se appartenenti al complicato mondo dell’alimentazione, è diffusa in goni angolo della città.
Dà fastidio l’odore delle cucine ovvero dà fastidio il fumo che scorre lungo le tubazioni appositamente create e tutte visibili sulle pareti dei palazzi, così come dà fastidio anche il semplice chiacchiericcio che ragazzi, giovani e adulti naturalmente provocano nelle ore serali e pre notturne anche senza dare origine ad assembramenti comunque fastidiosi.
Sicuramente alcuni gestori vanno educati, ma è fuori discussione che moltissimi cittadini devono cercare di comprendere che, in definitiva, il più delle volte sono giovani e piccoli gestori-imprenditori che vogliono lavorare per consolidare il proprio futuro.