da Pietro Cusati
Giovanni Falcone diceva che «l’importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio ma incoscienza».A trent’anni da quel terribile agguato in cui persero la vita Giovanni Falcone,la moglie Francesca Morvillo, giudice, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani,Palermo e l’Italia tutta, il 23 maggio ha trasformato la ricorrenza in nuove forme di cittadinanza attiva.Nel 1992 Giovanni Falcone e Paolo Borsellino vennero colpiti perché, con professionalità e determinazione, avevano inferto colpi durissimi alla mafia. Chi era Francesca Morvillo? Una magistrata preparata,una persona colta, profonda , raffinata ,di una grande umanità e di una gentile riservatezza. “Una tra le prime donne magistrato, una giurista attenta alla funzione riabilitativa della pena e una donna con una sensibilità spiccata proprio nei confronti dei minori”. A 30 anni dalla sua scomparsa, la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, ricorda a Palermo Francesca Morvillo durante la presentazione del libro a più voci ,che ha scritta la prefazione, “Non solo per amore. In memoria di Francesca Morvillo”.a cura di Cetta Brancato, Giovanna Fiume, Paola Maggio ,edizioni Treccani.Amici e colleghi ripercorrono la vita di Francesca Morvillo dagli anni della scuola e dell’università ai periodi più significativi in magistratura, nel ruolo amato di magistrato minorile e in quello di giudice presso la Corte di Appello di Palermo, fino agli ultimi giorni che la videro impegnata come componente della commissione per gli esami da magistrato e alla tragedia del 23 maggio 1992. Ancora una volta accanto a Giovanni Falcone, l’uomo che tanto amava, riamata, e che con orgoglio ne apprezzava, tra le tante qualità, il grande valore professionale.“Oggi siamo qui per testimoniare l’importanza e il rilievo che questa donna merita ‘non solo per amore’ ma per quello che il suo servizio alla giustizia rappresenta”, ha detto la Guardasigilli Marta Cartabia, “tre i tratti della sua personalità e professionalità che mi hanno colpito: il primo, è che Francesca Morvillo è stata tra le prime donne magistrate, un compito non semplice a quell’epoca, a pochi anni dalla rimozione degli ostacoli per l’entrata in magistratura. Il secondo aspetto riguarda la sua attenzione ai minori: credo che vada ascritta a pieno titolo nel suo personale contributo alla lotta alla mafia perché agire a tutela dei minori come giudice e anche in quel lavoro di presenza sociale è un contributo di valore altissimo di prevenzione: tanta più educazione c’è tanto meno è il bisogno di rieducare attraverso la pena e, per ultimo, emerge un’attenzione particolare alla funzione della pena e alla sua configurazione costituzionale, ciò traspare sin dalla sua tesi di laurea dedicata allo stato di diritto, dove ci sono dei passaggi in cui è chiara la necessità di una pena anche severa ma sempre applicata, non solo nel pieno delle garanzie ma anche nel pieno della sua funzione educativa. Inizio modulo “La scuola fornisce alle studentesse e agli studenti le parole di libertà per sconfiggere la mafia. Avere condiviso oggi il trentennale delle stragi di Capaci e Via D’Amelio con mille di loro a Palermo, con i loro insegnanti e le loro famiglie, è stata una lezione di educazione civica e alla legalità importante. La scuola insegna consapevolezza, appartenenza e comunità. Ricordare è fondamentale, perché non si vince la battaglia contro la criminalità organizzata una volta per tutte, bisogna farlo ogni giorno, con la cultura e l’istruzione”. Lo ha detto il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, intervenuto alla celebrazione ufficiale in occasione del XXX anniversario delle stragi di Capaci e Via D’Amelio, che si è tenuta al Foro Italico Umberto I, nel capoluogo siciliano, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Hanno preso parte alla manifestazione anche il Presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico, il Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, la Ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, la Ministra della Giustizia, Marta Cartabia, la Ministra dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, la Presidente della Fondazione Falcone, Maria Falcone. Oltre mille le studentesse e gli studenti dalla Sicilia e da tutta Italia presenti a Palermo, 1.400 i lenzuoli realizzati da 1.070 istituti scolastici che hanno accolto l’appello del Ministero dell’Istruzione e della Fondazione Falcone, lanciato attraverso il bando #LaMemoriaDiTutti. Le scuole nelle scorse settimane hanno approfondito la storia di alcune donne e uomini uccisi dalla violenza mafiosa e hanno decorato i lenzuoli bianchi che, i palermitani usarono nel 1992, all’indomani delle stragi, per dimostrare la loro ribellione , con illustrazioni e messaggi derivanti dalla loro riflessione.