PECORARO: per Ugo un addio molto sentito

 

Aldo Bianchini

SALERNO –  Oltre ad essere un uomo di grossa cultura il prof. Ugo Pecoraro è stato sicuramente un uomo dal grande spessore umano con enorme capacità di rapportarsi con il prossimo, con tutto il prossimo, in forma di assoluta umiltà.

E’ stato da una folla di parenti, amici, conoscenti e semplici cittadini che hanno letteralmente preso d’assalto il Duomo di Salerno  dove, con grande capacità dialettica , ha tracciato i profili della sua figura il mitico parroco della Cattedrale mons. don. Michele Pecoraro.

Ma chi è stato Ugo Pecoraro ?

Non è facile poterlo descrivere in poche righe di un modesto articolo, ci provo raccontando il momento del nostro unico incontro.

A metà degli anni ’90 insieme a mons. don Arturo Carucci (mente storica della Chiesa salernitana e dell’intera città) ebbi la grande opportunità di girare un documentario sullo sbarco di Salerno per Quarta Rete Tv (di cui ero direttore); le telecamere entrarono anche in casa Carucci e in vari luoghi della città, fin sopra al Da Procida da dove mons. Carucci aveva seguito, nel 45, le operazioni del grande sbarco degli alleati. Un speciale televisivo che ebbe anche una coda amministrativa nei saloni del Casino Sociale con un premio speciale a Carucci che intervenne anche direttamente.

Ebbene insieme a mons. Carucci c’era sempre il prof. Ugo Pecoraro dal quale il monsignore, in evidente affanno di età, sembrava dipendere totalmente, se non altro sotto il profilo dell’attento racconto storico anche andammo a fare in quei giorni in cui la simpatia di Mons. Carucci nei miei confronti aprì le segrete stanze dei suoi tesori storici.

Sempre impeccabile, preciso, aperto ed assolutamente professionale; questa l’immagine dell’uomo Ugo Pecoraro che conservo ancora oggi.

Poco tempo dopo mons. Carucci lasciò questa terra con un gesto di immensa gratitudine anche nei confronti del suo cane per il cui sostentamento destinò un’ingente somma di denaro.

Probabilmente oggi i tre si sono ricongiunti per scoprire cosa realmente esiste lassù e per impedire al sacerdote di “fare il pazzo” se davvero non esistesse niente.

Ma già si avverte la loro serenità.

 

 

 

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