da Antonio Cortese
Poiché gli italiani non perdono il vizio di attribuire maggiore autorevolezza o importanza da ciò che proviene oltralpe specie dalle gens germaniche, è bene notare che anche lì alcuni politici numerosamente seguiti combattono quotidie come il partito di “Giuseppi”. L’FDP è anch’esso un movimento nonché fenomeno sociale moderno che rompe molti schemi anche alla CDU democristiana della Merkel. Il partito liberal democratico di Lindner ha in questi anni smascherato i Verdi proponendosi in modo schietto e con proposte sempre attuali e veritiere mettendo spesso in crisi i dinosauri della repubblica federal parlamentare. Proprio in queste settimane il nostro premier per non perdere credito anche psicologico dato il cambio di mano governativo lasciato da Angela, ha cominciato a parlare di federalismo pragmatico, anche se in Italia sono ancora confusi se lo si debba immaginare nel Belpaese o in tutta la Comunità. Nel primo caso dovremmo riprendere a mettere mattoncini sulla nostra costituzione o, giocando come al Lego dei bimbi scambiare e modificarne la costruzione. Gli attori dell’FDP dispongono di una media in età più in linea degli altri quanto a work class, ovvero persone e nuclei familiari che vanno dai 30 nemmeno fino ai sessanta e che esprimono sia la vera realtà della popolazione che i relativi problemi e quindi soluzioni. Tornando al parallelo con l’M5S, questo partito liberale e democratico è la vera rivelazione politica europea che ha superato sia in pragmaticità, appunto, ma soprattutto in onestà intellettuale anche le recenti negli anni avanzate spagnole o scandinave; quest’ultime hanno un forte appeal ultimamente ma appartengono a paesi che non hanno mai avuto lotte intestine o parlamentari come Italia, Francia, Spagna e Germania. Anche perché la Finlandia conta gli stessi abitanti della Campania, ad esempio. Sicuramente anche l’FDP non avrà certo lavorato sansonicamente come l’M5S ma almeno è il più sveglio, a quanto pare, scorrendo le rassegne stampa.