UCRAINA: quelli che alla fine è sempre colpa dell’America ?

 

Aldo Bianchini

Prof. Massimo Adinolfi

SALERNO – Ho letto e riletto, con molta attenzione, un approfondimento di Massimo Adinolfi (professore di Filosofia teoretica presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II e professore associato di Filosofia Teoretica presso l’Università di Cassino e del Lazio meridionale) pubblicato da Il Mattino (edizione 3 maggio 2022) con il titolo “Quelli che alla fine è sempre colpa dell’America” che è tutto un programma.

Con il massimo rispetto possibile, da uno che è “professore di filosofia teoretica” in due università mi sarei aspettato un ragionamento molto più equilibrato; difatti non può passare ai suoi numerosi allievi il concetto che sulla terra esista soltanto la categoria di “quelli che alla fine è sempre colpa dell’America” senza affermare che esiste anche la categoria di “quelli che alla fine è sempre colpa della Russia”.

Per insegnare al meglio il nostro prof. dovrebbe mettersi sempre nella condizione di essere additato come uno di “quelli di mezzo” che riescono a dare torto all’America ma anche alla Russia, a seconda degli avvenimenti che mano a mano si consumano davanti ai nostri occhi.

Per carità il ragionamento dispiegato per iscritto dal prof. Adinolfi non fa una grinza, ma sinceramente appare troppo schierato soltanto in favore di una parte; tanto che in un colpo solo il pensiero di Adinolfi mi ha condizionato talmente che d’improvviso mi sono ritrovato addirittura dalla parte di Michele Santoro – Marco Tarquinio – Tomaso Montanari – Angelo D’Orsi e Marco Travaglio che tante volte in passato ho decisamente contestato per i loro ragionamenti a senso unico.

Ma il prof. Adinolfi mi ha costretto a rivalutare anche la figura di un mio vecchio compagno di scuola con il quale, ai tempi degli scoppi delle prime atomiche e dei voli spaziali (primi anni ’60), scambiavo alcuni rudimentali concetti politici; a Pippo (il nome del mio amico) non riuscivo mai a far capire che non era sempre e soltanto colpa della Russia. Probabilmente non sapevo, all’epoca, che il mondo è diviso in due fazioni identiche e contrapposte che hanno le stesse mire espansionistiche sui mercati planetari e decisi anche a fare la guerra.

Da giovane comunista, molto ideologizzato, sono poi diventato socialista che per me rappresentava e rappresenta l’unica strada possibile per riuscire a mantenere la barra sempre dritta e per far crescere sempre di più “quelli di mezzo” capaci di riflettere su ogni questione prima di schierarsi apertamente soltanto per l’una o l’altra parte.

Perché “quelli di mezzo” capiscono che l’America non ha sempre ragione e che la Russia non ha sempre torto. Non è facile far passare questo concetto, prova ne è la posizione di Massimo Adinolfi per il quale, a prescindere, è sempre colpa della Russia.

Non so quante volte Adinolfi abbia visitato l’America, io ci sono stato spesso ed anche per lunghi periodi; ebbene ho capito che a volte è anche colpa dell’America.

Non so, neppure, se Adinolfi sia filoamericano, sicuramente in passato è stato di sinistra (e forse lo è ancora), so per certo che nel suo editoriale ha dimostrato di essere ovviamente un “antiberlusconiano” di ferro, se riferendosi all’intervista su Rete/4 del ministro degli esteri russo è arrivato a scrivere “quel network amico di Vlad”. E questo per un docente universitario di filosofia teoretica è sinceramente troppo.

 

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