Aldo Bianchini
SALERNO – Quella di Terna appare come una delle tante ambiguità politiche nelle quali molti personaggi ambigui ed ambiziosi sguazzano passando da un incarico all’altro e, soprattutto, uscendo spesso dalla porta per rientrare subito dalla finestra.
T.E.R.N.A. spa (Trasmissione Rete Elettrica Nazionale) è una società italiana operatrice delle reti di trasmissione dell’energia elettrica, quotata nell’indice FTSE-MIB della Borsa Italiana. Attraverso Terna “Rete Italia”, gestisce la rete di trasmissione nazionale italiana con 74723 km di linee elettriche in alta tensione. È il primo operatore di rete indipendente d’Europa e tra i principali al mondo per chilometri di linee gestite.
Dunque TERNA è un colosso mondiale nel campo dell’energia elettrica che non solo distribuisce ma cerca, dove è possibile, anche di creare energia sicura e necessaria con le sue enormi centrali elettriche; ma non soltanto è un colosso mondiale indipendente, è soprattutto uno strumento politico nelle mani dei vari governi nazionali che a cascata rilanciano le proprie decisioni (assurde o giustissime, è altra storia) sulle amministrazioni locali che nella maggior parte dei casi le subiscono.
TERNA in provincia di Salerno non h avuto vita facile; è vero che da noi vige il principio del “dovunque tranne che sul mio territorio”, principio che fino ad oggi ha fatto perdere grandi opportunità di sviluppo, ma a Montesano sulla Marcellana la grande multinazionale ha, fino ad oggi, subito un duro colpo alla sua immagine di potenza inattaccabile. Eppure nella zona Scalo di Montesano ha investito già parecchio denaro (pubblico-privato !!) ottenendo in cambio soltanto dura e inflessibile contestazione; tanto che, come spesso accade nel Bel Paese, ancora oggi si possono osservare, passando, i capolavori (si fa per dire !!) della colossale cattedrale del deserto.
Ma TERNA è TERNA e va comunque e sempre salvaguardata, innanzitutto dallo Stato e poi dalle società collegate sia negli affari che nei benefici per le popolazioni. Ed ecco, allora, che per TERNA si aprono i finestroni dell’Università di Salerno/Fisciano; insomma dopo la porta sbattuta in faccia da Montesano, l’UNISA si sbrodola e concede il lascia-passare a pieno titolo.
Si chiama Tyrrhenian Lab il centro di eccellenza che Terna, il più grande operatore indipendente europeo di trasmissione dell’energia elettrica, istituirà sul territorio salernitano, in collaborazione con l’Università degli studi di Salerno. Salerno è, infatti, uno dei tre anelli territoriali – assieme a Cagliari e Palermo – dove il colosso energetico ha investito per la creazione del polo incentrato sullo sviluppo di competenze specializzate per affrontare la transizione energetica, facilitandone il processo e velocizzandone l’avanzamento. Elementi di base di questo processo sono: decarbonizzazione, efficienza energetica, sicurezza del sistema elettrico, sviluppo delle interconnessioni per una maggiore flessibilità del sistema, integrazione dell’energia generata da fonti rinnovabili, investimenti in innovazione tecnologica (fonte Il Mattino del 23 aprile 2022).
Il Tyrrhenian Lab ci permetterà di perseguire tre obiettivi cruciali per accelerare il processo di transizione energetica che tutti i giorni affrontiamo: investire sui giovani, accrescere le nostre competenze specialistiche e valorizzare i territori – ha dichiarato Stefano Donnarumma, amministratore delegato di Terna -; insomma la solita storia di nuovi posti di lavoro (circa 1.200) e della sicurezza estrema degli impianti di ricevimento dei cavi sottomarini distesi tra Campania, Sicilia e Sardegna; per un investimento complessivo di circa 100milioni estensibili fino a 3,7 miliardi di euro, vedremo.
Una cosa, però, al momento non è chiara: “Dove e in quali strutture approderanno i cavi sottomarini del Tyrrhenian Lab ?”.
L’accordo è stato firmato mercoledì 4 maggio scorso tra i vertici nazionali del gruppo energetico Terna e i rettori delle Università di Salerno, Palermo e Cagliari (Francesco Del Pizzo, Direttore Strategie di Sviluppo Rete e Dispacciamento di Terna, e dai Rettori dei tre atenei coinvolti: il prof Massimo Midiri per l’Università di Palermo, il prof Vincenzo Loia per l’Università di Salerno e il prof Francesco Mola per l’Università di Cagliari); e nell’accordo è stato genericamente definito il principio secondo cui dovrà sorgere” un centro di formazione di eccellenza distribuito nelle sedi delle rispettive città in cui approderanno i cavi del Tyrrhenian Link”.
Visto che da noi nessuno vuole certi impianti, e al di là delle promesse di posti di lavoro e di investimenti, vuoi vedere che questo impianto tecnologicamente rivoluzionario sarà destinato proprio a Montesano sulla Marcellana; il dubbio è forte, bisogna però aspettare conferme e/o smentite.