P.S.I. Salerno: già volano gli stracci ?

 

Aldo Bianchini

Nella foto, da sinistra Filomeno Di Popolo, Tonia Willburger, Luigi Di Martino, Massimiliano Natella e Gennaro Avella, al termine dell'incontro tra i consiglieri comunali socialisti dell'11 aprile 2022 per la nomina del coordinatore cittadino Di Martino. Una riunione che a qualcuno è apparsa come una sorta di resa dei conti. Tanto da costringere il giorno dopo il segretario nazionale Enzo Maraio a smentire l'esistenza dei casi Willburger e Avella.

SALERNO – “NO”, in casa PSI non siamo ancora a questo punto e gli stracci sono tenuti ben nascosti nei cassetti del comò, come un tempo sapevano fare solo le mamme per redimere le questioni interne alle loro famiglie. Questa la mia risposta alla domanda contenuta nel titolo. Ma c’è mancato davvero molto poco e bisogna stare attenti a che ciò non accada, o almeno non accada tanto presto; prima c’è ancora bisogno di crescere e di rispettare le discipline del partito che fu un grande partito e che le vendette giudiziarie hanno ridotto quasi in cenere.

Questo Enzo Maraio, socialista per tradizione familiare ed anche attuale segretario nazionale del PSI, lo sa benissimo; e non solo perché è toccato a lui alcuni anni fa di raccogliere proprio a Salerno i cocci di quel meraviglioso 33%, di preservarlo da attacchi indiscriminati, e di cullarlo per farlo crescere. Difatti ora il PSI a Salerno c’è e conta anche parecchio nel novero di quella coalizione di governo della città che sembra più ispirata (ma solo sulla carta !!) alle antiche alleanze che, per dirla tutta, alle convergenze assolutistiche deluchiane.

Quindi c’è un solo invito da rivolgere a tutti quelli che nelle ultime elezioni hanno contribuito al successo socialista: dovete rimanere con i piedi per terra, in caso contrario voleranno davvero gli stracci che faranno male a tutti.

Un premio lo meriterei per davvero per aver scritto qualche settimana fa qualcosa che anticipava tutti i tempi: “”Glielo lasceranno fare ancora per molto ? Non lo so; ricordo che tanti anni fa quando l’ex sindaco Aniello Salzano creò il “cordolo” su Corso Garibaldi tutti gridarono ironicamente allo scandalo; il cordolo è ancora lì ed è comodo per tutti””. Alludevo, ovviamente, al consigliere comunale dr. Rino Avella (presidente della IV Commissione Comunale Permanente), presunta pietra del mancato sciogliete le righe, per il suo iperattivismo che, fatalmente, avrebbe potuto spiazzare i conquistatori di poltrone abituati a stazionare sui loro scranni senza preoccuparsi di creare un benchè minimo contatto con la realtà cittadina. Avella lo ha fatto, buon per lui e peggio per gli altri, e va soppesato il perché lo ha fatto per capirne di più. Rino Avella è per natura un istintivo e come una macchina operatrice si muove su tutto il territorio, spesso andando anche oltre le sue specifiche competenze istituzionali, cercando di rimanere sempre nel recinto che assegna ad ogni consigliere comunale, e non solo a lui, il compito di mantenere vivi i rapporti con la città e i suoi abitanti.

Siamo abituati da decenni a consiglieri comunali che subito dopo essere stati votati scompaiono nei meandri di una casa comunale che non ha niente della sperata casa di vetro.

E poi che c’è di strano se un consigliere comunale, oltretutto presidente di una commissione permanente, raccoglie firme da depositare nelle mani del sindaco e nelle segrete stanze della sempre più misteriosa Salerno Pulita, per portare in sede i problemi che lamenta un’intera città e non soltanto il rione Carmine.

Ho incontrato uno sola volta, per caso, il consigliere Avella in Via Manzo e spesso mi invia i suoi comunicati; degli altri consiglieri nemmeno l’ombra e qualcuno che candidamente aveva ammesso di non conoscere la mia esistenza giornalistica continua a farlo ben serrato e nascosto nei corridoi e nelle stanze di ”palazzo Guerra”.

Enzo Maraio dovrebbe spiegare e far capire a tutti i suoi che l’esempio di Avella va seguito, semmai irrobustito e non combattuto (come scrive Il Mattino); farà bene alla crescita del Partito Socialista che potrà essere nell’immediato futuro il punto di svolta di una città stanca e sfiduciata.

Gli stracci lasciamoli ancora nei cassetti, sarà meglio per tutti.

 

 

 

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