da Pietro Cusati
Si aprirà a Sassano (SA), nella splendida cornice del Palazzo Picinni, con il ‘’Dialogo sull’arte‘’, giovedì 14 aprile 2022 ,alle ore 16.00, l’interessante mostra d’Arte Sacra. L’importante evento è organizzato dal Gruppo Teatrale Sassanese ‘’Pasquale Petrizzo’’, dall’ Associazione Faq Totum e dalla Pro Loco di Sassano, gode del patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Sassano. Le opere sono degli artisti Gaetano Crisci , Gaetana Forte, Lucia Del Prete e Vincenzo Arnone. La mostra sarà inaugurata con i saluti del Sindaco di Sassano Dott. Domenico Rubino, al dialogo sull’arte, prenderanno parte, la Presidente dell’Associazione Faq Totum Dott.ssa Antonella Inglese, l’Arch. Prof. Gaetano Crisci, artista, l’Arch. Michele Bianco, critico d’arte, il Prof. Paolo Antonio Zozzaro, Fisico, Presidente dell’ Associazione Scientifica ‘’CERVALLO’’ e l’artista Vincenzo Arnone, Presidente del Gruppo Teatrale ‘’Pasquale Petrizzo’’. Gli artisti, i pittori Sassanesi, Gaetano Crisci e Vincenzo Arnone, il 4 settembre dell’anno scorso hanno riscosso un grande successo di pubblico e di critica alla prima edizione della mostra d’arte sul paesaggio, non quello della tradizione antica ma quello della tradizione del moderno. Quest’anno la sfida è per l’arte sacra, l’arte per antonomasia. Nel secolo scorso la Chiesa, dopo un lungo periodo di relativo disinteresse, ha reagito istituendo il 1° settembre 1924 la Pontificia Commissione Centrale per l’Arte Sacra in Italia, voluta da papa Pio XI, come superiore organo consultivo ed esecutivo per la tutela e l’incremento dell’arte sacra. Data al 1964, l’incontro voluto da Paolo VI con gli artisti nella cappella Sistina; del 4 aprile 1999 è la Lettera di Giovanni Paolo II agli artisti, che si chiude con la profetica frase “…la vostra arte contribuisca all’affermarsi di una bellezza autentica che, quasi riverbero dello Spirito di Dio, trasfiguri la materia, aprendo gli animi al senso dell’eterno”. Inoltre Benedetto XVI ha incontrato gli artisti nel 2009 nella Cappella Sistina. Per questo, da qualche decennio, architetti, pittori, scultori e decoratori, sono stati chiamati ad adeguare gli spazi chiesastici alla riforma liturgica. ‘’Non sempre gli interventi sono risultati convincenti,sottolinea due esempi abbastanza infelici, l’artista Gaetano Crisci : la Chiesa cubo di M. Fuksas a Foligno, scorretta ambientalmente e non solo, e la statua dedicata a Giovanni Paolo II realizzata nel 2011 dall’artista Oliverio Rainaldi; esposta a piazza dei Cinquecento a Roma, ha suscitato tante polemiche, finendo all’ottavo posto nella classifica, stilata dalla Cnn, dei “monumenti più brutti” del mondo. Ancor peggio sono opere, che non meriterebbero neppure tale etichetta, come “Piss Christ”(1987) di Andres Serrano, “La Santa Vergine Maria” (1996) di Chris Ofili, “La nona ora” (1999) di Maurizio Cattelan, mediocrissimi pasticci concettuali fintamente provocatori, il cui obiettivo è solo quello di suscitare scandalo a fini di lucro’’. L’Arch. Prof. Gaetano Crisci, segnala, altresì, altri interventi che a suo parere sono degnissimi di nota, come la splendida “Resurrezione” realizzata tra il 1970 e il 1975 dallo scultore Pericle Fazzini, all’interno dell’Aula Paolo VI, conosciuta anche con il nome del progettista Aula Nervi, che l’artista descrive: «Il Cristo risorge da questo cratere apertosi dalla bomba nucleare: una atroce esplosione, un vortice di violenza e di energia.» Altra opera notevole è “La porta della Morte” di G. Manzù in San Pietro in Vaticano: un capolavoro. Venendo a tempi recenti l’artista Gaetano Crisci, segnala gli interventi sempre più convincenti dello scultore Giuliano Vangi in tante Chiese, in cui ha collaborato con architetti come R. Piano e Mario Botta. In sostanza oggi la situazione è notevolmente migliorata: gli architetti meno calvinisti, rispetto all’epoca dell’International style, accettano volentieri di far decorare dagli artisti i propri spazi, anche se non mancano, da parte di singoli o di varie associazioni, polemiche sulla liceità e sull’adeguatezza di tali interventi. Infine vanno ricordati alcuni nomi di artisti che praticano l’arte sacra, anche al di fuori di Istituzioni religiose: Galliani, Puglisi, Rainer, Amendola, Kiefer, Solimani . L’arte sacra è più viva che mai, poiché tutta l’arte è spiritualità, come afferma l’antropologa e sociologa americana Camille Paglia, che apre alla visione estatica della vita. La qualità dell’arte sacra, vista dalla prospettiva degli artisti che l’hanno praticata per secoli, mette i brividi; non è possibile alcun confronto formale e contenutistico con l’arte sacra attuale. Questi antichi maestri sono irraggiungibili. È finita l’epoca che faceva dire a Michelangelo, non solo di non voler imitare gli antichi Greci, ma di volerli addirittura superare il che, nel Rinascimento, suscitò scandalo e accuse di presunzione all’artista. Certamente tanti valori, presenti nelle opere del passato, sono probabilmente ancora validi, ma il linguaggio in cui sono espressi è lontano dal nostro; il linguaggio poi, almeno in un certo senso, influisce anche sul contenuto, determinando una diversa declinazione delle opere. Infatti forte di queste considerazioni l’artista Gaetano Crisci ho deciso di interpretare le opere d’arte del passato attualizzandole. Le opere che presenta hanno come soggetto San Giovanni Battista, patrono di Sassano, San Michele Arcangelo, San Rocco,con la piaga,segno della peste, molto venerato nel nostro paese,nel bel mosaico dell’artista Padulese Enrico Pinto, due Crocifissioni, Madonna con Bambino, Mosè, un quadro con soggetto d’amore, un’icona ed altro. Un’ opera contemporanea realizzata dall’artista Vincenzo Arnone dal titolo :“Ho versato inutilmente il mio sangue”, quando tutti noi abbiamo assistito sgomenti all’invasione della Russia in terra d’Ucraina. Al centro, una croce bianca attorniata da cenere, polvere e immagini di questa terribile guerra. Tra le immagini si trova anche l’opera la “Pace” realizzata tra il 1811 e il 1815 da Canova, oggi conservata in Ucraina nel Museo Bogdan e Varvara Khanenko di Kiev, opera dal forte valore simbolico, che racchiude i segni delle travagliate vicende politiche dell’Europa di quegli anni e, speriamo, sia di buon auspicio anche per la fine di questa dolorosa e insensata guerra. Dulcis in fundo la fotografia, che il Prof. Paolo Zozzaro pratica da tanto tempo, oltre ad avere una valenza documentaria, cioè divulgatrice di informazioni e saperi, ne possiede anche una espressiva con un suo peculiare linguaggio che è una forma d’arte a tutti gli effetti. In questa mostra Paolo Zozzaro presenta alcuni scatti di paesaggi e opere d’arte di Sassano, di vari luoghi e Chiese, in cui queste due valenze sono compresenti. E’ stata allestita a Palazzo Picinni, una saletta in cui vengono proiettati questi scatti, accompagnati da una introduzione iniziale e da una coinvolgente musica di sottofondo. Un pensiero che Paolo Zozzaro ha sempre amato, del grande fotografo Henri Cartier-Bresson: «Fare una fotografia vuol dire allineare la testa, l’occhio e il cuore. È un modo di vivere». Va, altresì, piacevolmente segnalato Il ricamo di Padre Pio, realizzato il 19.04.2000, come atto di fede verso il Santo. Tecnica: punto croce su un quadretto con 2 fili e 2 quadretti con 4 fili. Filato da ricamo Mouliné di 16 colori diversi a cura della Signora Lucia Del Prete che merita le migliori congratulazioni.