da Antonio Cortese
SALERNO – Oggi non c’è sito di informazione o comunicazione, anche su carta stampata che non “tratti” il tema dei rifiuti. Il caso particolare dell’andirivieni delle balle e dei container nel salernitano non sembra lanciare l’ipotesi di pensare ad altrettanti siti di possibile stoccaggio, così come per altri casi ad interessare altre comunità al sud Italia o ancora nel mediterraneo, inteso quale area da salvaguardare ecologicamente più per l’unicità delle acque. Senza neanche dimenticare che le guerre fredde si giocavano fuori dall’orbita terrestre in campo spaziale e in una gara tecno-avanguardistica, uno dei temi scottanti da seppellire o almeno da poter negoziare nella tenzone dei confini umilmente terresti a suon di “comuni mortai”, missili, bombe e fucili, rimane lo smaltimento rifiuti. Sparare tonnellate di rifiuti nello spazio sembrava un’alternativa a chi prima dell’attuale conflitto russo stava imparando a giocare coi robottini su Marte, anche perché Laika, la prima cagnetta in orbita della storia, qualche piccola puppù sarà pure riuscita a farla galleggiare fuori dalla navicella. Sicuramente le regioni e le province dell’Italia o della giovane Europa non hanno shuttle ancora in grado per simili imprese ma almeno il potenziale comunicativo per far capire agli attuali belligeranti di poter fare le proprie “str..alunate” altrove é ipotesi reale. Oltre al fatto che Putin avrebbe tanti di quei chilometri quadrati a disposizione che fiutarne l’affare sarebbe meglio che continuare nell’attuale conflitto. Candidandosi a prima nazione nell’industria dello smaltimento, avendo le “terre in regola” la Russia avrebbe e guadagnerebbe così uno dei pochissimi alibi per sciacquare i “panni in Ural” sporcatisi con le guerre che in tal modo non avrebbero più bisogno di saponi diluiti fino in Crimea.