da Pietro Cusati
La Suprema Corte di Cassazione, con ordinanza n. 9306 del 22 marzo 2022, ha affermato che è legittimo includere nel tempo lavoro retribuito i minuti dedicati dal dipendente della struttura ospedaliera a indossare e dismettere la divisa necessaria per lo svolgimento della prestazione lavorativa. Per la Corte di Cassazione è irrilevante l’assenza di specifiche disposizioni, da parte del datore di lavoro, volte a regolare le operazioni di vestizione e di svestizione rispetto al momento della timbratura, soprattutto perché consentire la vestizione dopo la timbratura all’ingresso e la svestizione prima della timbratura all’uscita non può determinare l’estraneità dell’operazione rispetto all’ambito del lavoro effettivo, ma al contrario ne ammette l’inclusione nel tempo di lavoro. Retribuzione dovuta per il tempo necessario per indossare e dismettere la divisa di lavoro. La Suprema Corte di Cassazione ha chiarito che in ambito medico il tempo necessario per indossare e dismettere la divisa dev’essere ricompreso nell’orario di lavoro e, quindi, retribuito. I supremi Giudici sono pervenuti alla decisione uniformandosi ai consolidati giurisprudenziali in materia, per cui «l’attività di vestizione attiene a comportamenti integrativi dell’obbligazione principale ed è funzionale al corretto espletamento dei doveri di diligenza preparatoria e costituisce, altresì, attività svolta non o non soltanto nell’interesse dell’Azienda, ma dell’igiene pubblica, imposta dalle superiori esigenze di sicurezza ed igiene. Pertanto, dà diritto alla retribuzione anche nel silenzio della contrattazione collettiva integrativa, in quanto, proprio per le peculiarità che la connotano, deve ritenersi implicitamente autorizzata da parte dell’azienda sanitaria. Il tempo dei vestizione/svestizione degli infermieri va retribuito come prestazione di lavoro, si tratta di attività svolte nell’interesse dell’igiene pubblica che vanno retribuite essendo un obbligo imposto da esigenze superiori di sicurezza e igiene. Per un infermiere indossare e togliersi la divisa di lavoro (camice, mascherina, protezioni ecc.) fa parte dell’orario di lavoro e come tale va retribuito. Il tempo che gli infermieri impiegano per indossare e dismettere la divisa rientra nell’orario di lavoro va autonomamente retribuito, poiché si tratta di attività integrativa dell’obbligazione principale e funzionale al corretto espletamento dei doveri di diligenza preparatoria. Per gli infermieri indossare e dismettere la divisa di lavoro (camice, mascherina protettiva e così via) rappresenta un’attività obbligatoria, accessoria e propedeutica alla prestazione di lavoro. Si tratta di attività dovuta “per ragioni di igiene”, da effettuarsi negli stessi ambienti dell’Azienda Ospedaliera e non a casa, prima dell’entrata e dopo l’uscita dai relativi reparti, rispettivamente, prima e dopo i relativi turni di lavoro. La Cassazione ha confermato il principio in cui è stato ribadito che le attività di vestizione/svestizione sono comportamenti integrativi dell’ obbligazione principale e funzionali al corretto espletamento dei doveri di diligenza preparatoria. Si tratta di attività, secondo la Cassazione, che non sono svolte nell’interesse dell’Azienda, ma dell’igiene pubblica e come tali devono ritenersi autorizzate da parte dell’Azienda stessa.Inoltre, per il lavoro all’interno delle strutture sanitarie, il tempo di vestizione e svestizione dà diritto alla retribuzione, essendo l’obbligo imposto dalle esigenze di sicurezza e igiene che riguardano sia la gestione del servizio pubblico sia la stessa incolumità del personale addetto.