CAVA de’ TIRRENI: il funerale dello sport ?

 

Aldo Bianchini

CAVA de’ TIRRENI – Ogni volta, prima di parlare, gli amministratori di una città dovrebbero rileggere la storicizzazione e il radicamento tra la popolazione dell’argomento che vanno ad affrontare pubblicamente in Consiglio Comunale e non solo nel famoso “porta a porta” che ogni politico dovrebbe sempre ben tenere in evidenza.

Non so se a Cava de’ Tirreni questa rilettura viene fatta ogni volta che necessita affrontare argomenti che hanno molta presa sull’immaginario collettivo che ha assoluto bisogno di servizi che funzionino al meglio delle loro possibilità; tra questi servizi emergono con chiarezza due importanti esigenze che rispondono al nome di “sport” e di “comunicazione”. Soprattutto quando si tratta di zone come le nostre al sud che sono tuttora da ritenere, per molti aspetti, depresse.

Questo mi consente di pensare che molto probabilmente a Cava questa rilettura non avviene e ci si arrampica sugli specchi come ha cercato di fare il sindaco Vincenzo Servalli, in consiglio comunale, dopo le manifestazioni pubbliche che hanno portato al cosiddetto “funerale dello sport” cavese, dopo l’ecatombe relativo allo smantellamento dell’ufficio stampa di cui ho ampiamente scritto qualche mese fa.

Dalla lunga relazione inerente l’intervento del Sindaco in consiglio ho estratto a stralcio un passaggio che ritengo molto interessante: “Per quanto riguarda le tariffe sportive, io debbo dire, e non è un gioco di parole, io condivido, da un punto di vista dell’impostazione di carattere generale, quello che è stato detto all’interno delle interrogazioni, io condivido che lo sport è un valore, condivido che il mondo dell’associazionismo è un valore, condivido gli appelli che vengono dal presidente del CONI, condivido le attenzioni nei confronti del calcio cavese, eccetera eccetera. Noi ci siamo sforzati, non siamo stati a girarci i pollici, ci siamo sforzati per individuare, con il contributo della Dirigenza, con il contributo del dottore Inesi, prima e del dottore Vale, oggi, con il contributo del dottore Sorrentino e di tutta la parte tecnica e gestionale dell’Ente, delle soluzioni che potessero dare una risposta a queste giuste e legittime esigenze. Io ho qui (credo intendesse il foglio con i conti) e lo metto a disposizione del consigliere Canora e di tutti quanti voi, noi non siamo stati in grado, nella condizione, di individuare una soluzione che possa essere corrispondente a queste esigenze condivisibili”.

E’ il solito linguaggio politichese o è una resa senza condizioni di chi sente il fiato sul collo di una opposizione (neppure tanto ossessiva) che comincia a balbettare qualcosa di accettabile nel gioco delle parti che un buona amministrazione della cosa pubblica prevede ?

Non tocca me rispondere (per quanto mi riguarda è politichese) ma allo stesso sindaco che, comunque, deve sempre dare conto a tutta la sua comunità, senza meri calcoli di natura politica e di conteggio dei voti.

Le tariffe è giusto che ci siano ma, non soltanto non vanno aumentate, vanno addirittura ridotte ed anche in misura sensibile; i giovani, ma anche i cittadini in genere, hanno estrema necessità del normale utilizzo dell’impiantistica sportiva, senza se e senza ma.

Se gli amministratori di Cava vanno a rileggere la storia della loro città scopriranno che già negli anni ’60 un timido e giovanissimo Pietro Mennea stabilì il record nazionale juniores sulla magica  pista dello stadio Lamberti, sulla stesse pedane Antonietta Di Martino ha sperimentato i suoi primi salti in alto e nella storica piscina metelliana Paolo Trapanese cominciò a difendere le prime porte della pallanuoto fino alle Olimpiadi di Seul.

Qualsiasi sacrificio, non chiacchiere, deve esser fatto per evitare che il “funerale dello sport” da semplice manifestazione si trasformi in una durissima realtà. Sarebbe un altro duro colpo a quel poco che resta della “piccola Svizzera”.

Oltretutto per la vicenda non si è mosso soltanto il “Comitato delle Associazioni Cavesi Unite” ma anche direttamente il prof. Sergio Roncelli (presidente del CONI Regionale di Napoli) con due appelli scritti il 14 sett. 2021 e il 3 marzo 2022.

 

 

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