Aldo Bianchini
SALERNO – Per continuare il discorso che ogni tanto riprendo su quel famigerato “verminaio” della gestione della pubblica amministrazione di Cava de’ Tirreni ho preso a base, questa volta due episodi degli ultimi giorni: l’arringa di Adolfo Salsano da presidente del Consiglio Comunale e di Alfonso Senatore da responsabile di Meridione Nazionale.
Qualche giorno fa ha cominciato Salsano a sparare a zero sulla maggioranza affermando che nel cerchio dei tanti che decidono appaiono “strani figuri” che spesso seminano seminano discordia, panico e confusione là dove dovrebbe invece esserci il massimo della coesione e della determinazione del fare. E se lo dice Salsano, che non è uno qualunque, vuol dire che quel verminaio manifestatosi per la prima volta durante l’amministrazione Messina è duro morire ed è difficile per chiunque intervenire per sterminarlo, nonostante le tante inchieste giudiziarie succedutesi nel tempo.
Ma che vuol dire “strani figuri” ?: infiltrazioni camorristiche o semplici inefficienze dell’apparato, questo è chiamato a chiarire il sindaco Servalli se vuole continuare in serenità a svolgere il suo ruolo.
E poi c’è l’attacco senza possibilità di replica da parte dell’avv. Alfonso Senatore che ancora una volta mette a nudo le fragilità di un sistema politico-amministrativo cavese che è da vent’anni vittima de complotti orditi probabilmente proprio da quegli strani figuri che tuttora agitano le acque del Comune di Cava
- Difendiamo Cava e i Cavesi rimettendo ordine e legalità dove non si capisce più nulla. Scontri tra dirigenti, funzionari , politici ed un sindaco che ha perso – o meglio non ha mai avuto — il polso della situazione. Meglio che si chiuda il sipario di questa tragedia politica Cavese e non se ne parli più. Bisognerà pensare alla ricostruzione del Palazzo di Città in rovine creando una alternativa seria , capace , credibile , fattibile dei migliori per un governo di salute pubblica. E in gioco il futuro dei nostri figli che non devono perdere la speranza di sperare. CAVA E’ TROPPO BELLA PER REGALARLA ALL’ INFERNO – MERIDIONE NAZIONALE
Nel titolo ho utilizzato il termine “trombonieri” per poter meglio rappresentare tutta la città metelliana conosciuta nel mondo non solo per i suoi portici e per il commercio del passato, ma anche, se non soprattutto, per le gesta dei suoi trombonieri; anch’’essi forse penalizzati da quegli strani figuri che per certi versi non hanno mai consentito alla famosa disfida di tracimare dai confini molto stretti della città e della provincia.
Ma la storia, ovviamente, continua.