Aldo Bianchini
SALERNO – Tutto si può se davvero si vuole. Sembra essere questo il filo conduttore che guida da sempre l’azione umana e professionale del direttore generale della Banca Monte Pruno, Michele Albanese.
E’ nato a Roscigno, è cresciuto a Roscigno, è diventato adulto a Roscigno, vive a Roscigno, un paesello della provincia di Salerno (nell’alta valle del Calore) che Lui ama svisceratamente e dal quale, nonostante gli impegni locali, provinciali, regionali e nazionali, non si stacca mai. Un sicuro approdo in cui ritornare per rifugiarsi e, forse, proteggersi, dall’incalzare pressante degli impegni che un d.g. di una media banca può avere anche con il rischio di essere travolto.
Per Michele Albanese non c’è stato bisogno di lauree alla Bocconi, di costosi master in Inghilterra o negli USA per esplodere con tutta la sua capacità professionale nel mondo dell’economia finanziaria che tradotto vuol dire: banca, occupazione, prossimità e, soprattutto, umanità. Lui è partito da lontano come accade ai pulcini appena usciti dal guscio protettivo (leggasi Michele Albanese, lo zio tanto amato) e lanciati verso il dominio assoluto dell’intero pollaio.
Un pollaio che, badate bene, Albanese ha allevato ed educato sulla scorta della sua grande esperienza, della sua convinzione che “tutto si può se davvero si vuole” accompagnata dall’importante fattore di crescita per aver mangiato “pane e banca”; fino al punto da poter affermare oggi che “anche le banche devono cambiare mentalità” per presentarsi nei confronti dell’utenza con un volto nuovo e più umano, ben lontano da quello stringente ed usuraio di cui le banche, anche ingiustamente, sono state spesso incolpate dalla grande opinione pubblica.
Probabilmente è tutta quì la semplice spiegazione dell’indubbio e meritato successo di Michele Albanese, come uomo prima e come banchiere dopo; un successo che non conosce ostacoli e spazia dall’università alla convention bancarie, dalle tv locali alle grandi Rai, Mediaset e Sky; ma anche nei grandi appuntamenti internazionali dalle Americhe all’Europa del Nord fino in Cina.
Pochi giorni fa nella puntata di ReStart (condotta da Laura Placenti su Rai/2) il brevissimo intervento di Albanese ha sorpreso per la sua densità comunicativa ed anche esplicativa sul piano pratico della complicatissima materia del “Superbonus 110%”; ed è proprio da qui che emerge la personalità pubblica e l’autorevolezza del personaggio che, per dirla tutto e fino in fondo, ha sorpreso lo stesso ufficio stampa della BMP che si è affannato inutilmente a giustificare il breve intervento del d.g. invece di puntare a chiarire che è proprio dalla brevità che emerge con forza la capacità di condensare in poche parole un enorme discorso fatto soltanto di parole al vento.
Non conosco Michele Albanese nell’intimità della sua famiglia creata con la forza di volontà e di amore di chi sa che tutto si può se davvero si vuole; lo immagino sdraiato sul suo divano mentre sussurra al suo nipotino Michelino le prime nozioni bancarie, per avviarlo sulla strada maestra del “mangiare pane e banca”, utili per la continuità della specie.