da Salvatore Memoli
Riconoscere un merito e l’onestà dei fatti esaminati, non è un compiacere qualcuno, non è piaggeria, non è ruffianeria. La Regione Campania è intervenuta nella vicenda dei rifiuti mostrando competenza e conoscenza del problema. Rilevo che in particolare ha saputo recuperare un rapporto politico con le Autorità tunisine, facendo capire che poteva affrontare la firma di un accordo per porre fine ad una vicenda odiosa per le porcherie portate a Sousse soprattutto per l’offesa arrecata ad una Nazione molto disponibile, generosa ed attenta ai dialoghi internazionali ed all’Italia. In buona sostanza è stato scritto un buon accordo e l’esecuzione immediata è garanzia che è un accordo esecutivo che sgombra il campo da qualsiasi doppiezza od operazione d’immagine. Sono grato alla Regione Campania e ritengo che la solerzia, il pragmatismo spazzano via qualsiasi residuo di dubbio sulla posizione e la reale volontá di creare una relazione costruttiva con un Paese del Mediterraneo. Ci sono nella vicenda responsabilità ancora da chiarire, condotte da identificare, attribuire e punire vigorosamente. Il campo dei rifiuti non è di per sé un settore di anime pie, cadere nella violazione di leggi, cercare escamotages e tratte benefici economici è fatto che ripete fattispecie delittuose consumatesi soprattutto in Campania. Che la Regione Campania abbia dimostrato da che parte voglia stare, come stare, le sue competenze politiche e tecniche lo dimostrano gli ultimi avvenimenti. Questi rifiuti andavano rimossi da una città che vive di turismo, che ha una radice forte nella cultura, nella storia, nell’archeologia, avendo diritto a riacquistare una pace sociale dopo due anni terribili di contestazioni, scioperi, sit-in e minacce da parte di associazioni ambientali, sostenute da un parterre di mass média e giornalisti mondiali presenti che hanno scritto di tutto.
Il merito è della verità, del buon senso e delle relazioni diplomatiche e politiche che Vincenzo De Luca ha tenuto presente. Questa decisione del rientro dei rifiuti non azzera il lavoro della magistratura ma favorisce il ruolo della buona politica. Lo riconosco a De Luca, come riconosco chiarezza, competenza e pragmatismo a Bonavitacola che da Vice Presidente ha seguito con il suo solito vigore la soluzione del caso.
Questa soluzione mi fa sentire più tranquillo, penso al piacere di godermi le banchine vuote del Porto di Sousse, in una passeggiata che ho fatto tante volte per documentare “il mostro” salernitano depositato nel Porto di Sousse. Da italiano e salernitano ne sono stato a lungo mortificato, balbettante con la gente tunisina che mi chiedeva e voleva capire. Potete capire il disagio. Ma capire e sapere é un diritto dì tutti. É giusto che dopo l’accordo con la Tunisia, la Campania e la Provincia di Salerno aiutino la Giustizia a condannare tutti i responsabile di un disastro ambientale consumato per fortuna solo in minima parte. Nel silenzio di tutti forse la via del mare avrebbe aperto un lungo viaggio di diporto dì veleni tossici.
Oggi Sousse vive e respira. Dispiace per i territori campani e del salernitano che devono organizzatore il rientro ed il trattamento definitivo dei rifiuti. Chi vuole contestare non se la prenda con la Tunisia, meno che mai con il Governatore della Campania che ha salvato la partita dei danni, delle relazioni politiche e diplomatiche meglio e più del Governo italiano e dei missionari politici che andavano ad imbottigliare nuvole in Tunisia, senza fare niente.