da Enrico Trotta
Campora, Moio della Civitella, Magliano, Monteforte, Mandia, Catona e Ceraso. Sono questi solo alcuni dei paesi interni dell’alto e medio Cilento che oggi, più che mai, chiedono a gran voce attenzione al governo centrale di Roma e ai propri sindaci, di cambiare scena culturale. Non si può infatti andare avanti nella rassegnazione e con l’incapacità di alcuni sindaci, rispetto alla progettualità dei territori.
E’ questo il vibrato appello rivolto ai sindaci dall’associazione “Sviluppo Cilento”. Manca, purtroppo, spesso una visione d’insieme di aree omogenee ed una capacità progettuale finalizzata a realizzare idee e cose concrete per i borghi. Secondo gli imprenditori e l’associazione “Sviluppo Cilento” bisogna cominciare seriamente e con un impegno di squadra a progettare correttivi alla viabilità tra Campora, Moio, Magliano e Monteforte, correggendo alcuni tracciati stradali. E integrando qualche nuovo percorso che accorci le distanze tra questi borghi e il comune capofila (quasi un capoluogo), che è Vallo della Lucania.
Tutto ciò anche per far crescere il turismo e la sanità. Infatti questi due settori per essere più efficienti hanno bisogno necessariamente di infrastrutture migliori.
Insieme ad un altro aspetto importantissimo: la sanità territoriale, che la politica sia nazionale che regionale ha distrutto negli ultimi 15 anni, con tagli di bilancio assurdi. Se un bambino o un anziano si sentono male a Mandia, a Monteforte o Campora rischiano infatti di morire per la difficoltà oggettiva di un primo soccorso sul posto grazie a presidi medico-infermieristici e sanitari.
E anche per la pessima qualità delle strade dall’ospedale più vicino di Vallo della Lucania, che può impiegare anche un’ora per giungere sul posto. Dunque c’è bisogno di investire sui presidi sanitari di primo soccorso e sul personale medico e paramedico con contratti a tempo indeterminato.
E’, infine, altrettanto importante la proposta culturale sui territori, anche questa strettamente collegata al riassetto delle strade. Altrimenti non ha senso organizzare sagre e concerti nei vari borghi cilentani se non sono poi di facile e agevole fruibilità grazie a strade migliori.
Ma la politica spesso è sorda a tutto questo nel Cilento. Anche per l’incapacità di alcuni amministratori locali. Su tutto ciò si è aperto un forte dibattito che ha investito anche l’onorevole Federico Conte, figlio d’arte, affinché si faccia paladino in Parlamento delle richieste che vengono dal Cilento.