da Pietro Cusati
Roma, 19 gennaio 2022 . La vera sfida che il Paese ha di fronte è il coraggio del cambiamento,troppi i casi di violenza sulle donne, troppi i femminicidi, una vera barbaria, è uno dei passaggi dell’intervento della Ministra della Giustizia Prof.ssa Marta Cartabia, in aula al Senato , nella sua relazione sull’amministrazione della Giustizia. “Abbiamo l’impegno di ridurre del 40% il tempo medio di durata dei procedimenti del civile; e del 25% per il penale entro un arco temporale di cinque anni. Questo è stato il punto di accordo dopo settimane di trattative con Bruxelles. Ad oggi, possiamo senza dubbio dire di aver conseguito gli obiettivi previsti per il 31 dicembre 2021, che annoveravano l’approvazione delle leggi di delega in materia di processo civile e di processo penale; gli interventi in tema di insolvenza e l’avvio del reclutamento per l’Ufficio per il Processo”.“Sono certa che nelle prossime settimane potremo progredire nella scrittura anche di questo atteso capitolo di riforma del CSM, che il Pnrr ci impegna ad approvare entro il 2022. La Camera ha già calendarizzato la discussione in aula e quella scadenza dovrà essere rispettata. Per parte mia continuerò, come ho fatto nei mesi scorsi e come ben sanno tutti coloro con cui ho avuto interlocuzioni sul tema, a dare la mia massima disponibilità per accelerare il corso di questa riforma e per sollecitarne l’esame da parte dei competenti organi del Governo”. Il primo e più grave tra tutti i problemi delle carceri “continua ad essere il sovraffollamento: ad oggi su 50.832 posti regolamentari, di cui 47.418 effettivi, i detenuti sono 54.329, con una percentuale di sovraffollamento del 114%. È una condizione che esaspera i rapporti tra detenuti e rende assi più gravoso il lavoro degli operatori penitenziari, a partire da quello della polizia penitenziaria, troppo spesso vittima di aggressioni delle carceri .La riforma del Csm non è più rinviabile. L’organo di governo autonomo, quale presidio costituzionale per la tutela dell’autonomia e indipendenza della magistratura, è chiamato ad assicurare le migliori soluzioni per il funzionamento dell’organizzazione giudiziaria. E’ indispensabile che la riforma del CSM venga realizzata da subito. Del resto già il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva sollecitato il problema qualche mese fa : “La garanzia dell’indipendenza della Magistratura , elemento irrinunziabile nel modello della Costituzione , risiede nel prestigio che gli viene riconosciuto e nella coscienza dei cittadini. E’ un terreno sul quale non sono ammesse esitazioni o incertezze: la Magistratura è chiamata, in questo periodo, a rivitalizzare le proprie radici deontologiche, valorizzando l’imparzialità e l’irreprensibilità delle condotte individuali; rifuggendo dalle chiusure dell’autoreferenzialità e del protagonismo”.”Le vicende registrate negli ultimi tempi nell’ambito della Magistratura” , “non possono e non devono indebolire l’esercizio della “funzione giustizia” , essenziale per la coesione di una comunità, attività svolta quotidianamente, con serietà, impegno e dedizione, negli uffici giudiziari. Se così non fosse, ne risulterebbero conseguenze assai gravi per l’ordine sociale e nocumento per l’assetto democratico del Paese. Ma occorre un ritrovato rigore”.Le sentenze devono essere comprensibili e tener conto del buon senso e della ragionevolezza. “La soggezione del giudice soltanto alla legge costituisce garanzia in questa direzione. Nella storia della Repubblica, la Magistratura ha avuto un ruolo significativo nell’accompagnare l’evoluzione della società, assicurando la tutela di diritti individuali, alle volte sollecitando il legislatore, anche attraverso l’attività ermeneutica, con il richiamo a principi e valori contenuti nella Costituzione.