da Antonio Cortese (giornalista)
SALERNO – Che si dice a Torrione? Tutt’a posto? Niente in ordine!! Scambio di convenevoli all’incontro tra salernitani che passano e “spassano“ davanti ad un’ area desolata di calcinacci da cinquanta anni. L’ex industria di ceramiche e pavimenti De Filippo é ad oggi ancora recintata da pezzi di vecchie mura, balaustre lasciate da aziende che ne hanno tentato un accenno di recupero inutilmente, fili spinati, transenne e griglie di plastica. Tutto ciò a trenta metri dagli uffici di Salerno Energia, dove nonostante l’ex mostro del gasometro non esista più, ne permane la percezione degradante anti urbanistica; oltre al fatto che la stessa azienda di servizi ed erogazioni comunali ne soffre di conseguenza un danno duraturo di immagine. Oggi risulta come una discarica a cielo aperto al centro di uno dei quartieri più vivi e brulicanti del Mezzogiorno, nonostante l’appello dei residenti e dei commercianti che dopo anni e anni cercarono di far notare il caso l’ultima volta nel 2020; dopo altri quattro anni di vana attesa alle promesse riqualificanti di alcuni progetti falsamente promettenti. Mentre altre zone della città quali l’ex cementificio ed altre, sono state rimpiazzate subito dopo l’abbattimento delle strutture obsolete o fatiscenti, i cinquemila metri quadri in questione sono rimasti sospesi e desertificati neanche a consentire un’area parcheggio provvisoria (che nel rione é sempre più che necessaria) o un semplice campetto per giocare o far correre gatti e cani domestici. Niente, un ammasso inerte di terra e calcinacci, covo di ratti e altre resistenze a qualsiasi sanificazione e minima igiene che vanifica il lavoro di Salerno Pulita quotidianamente. Una bomba ecologica a cielo aperto che nessuno fa brillare se non nelle buone intenzioni di capodanno; scorso.