da Pietro Cusati
Bologna ,14 gennaio 2022. Milva,nata a Goro il 17 luglio 1939, pseudonimo di Maria Ilva Biolcati, è stata una cantante e attrice teatrale italiana,dotata di una voce da contralto molto duttile, ,è morta a Milano il 23 aprile 2021. Una protagonista della musica italiana, una interprete raffinata , sensibile e versatile, molto apprezzata in Italia e all’estero. Un’artista che, partita dalla sua amata terra Goro, ha calcato i palcoscenici internazionali rendendo globale il suo successo e portando alto il nome dell’Italia. Il Rettore dell’Università di Bologna Prof. Giovanni Molari e la prof.ssa Martina Corgnati, figlia di Milva, hanno firmato l’accordo della donazione che vedrà approdare presso la Biblioteca delle Arti dell’Alma Mater dell’ateneo Bolognese, un archivio di rilevante interesse per lo studio dell’artista. L’accordo intende valorizzare e condividere il percorso dell’artista che ha fatto la storia della musica italiana. La Biblioteca delle Arti dell’Università di Bologna ospiterà una collezione importante per la storia della musica e del teatro, un archivio costituito dai riconoscimenti ufficiali, le onorificenze e i premi che Milva ha ricevuto nel corso della sua lunga carriera; gli spartiti e i testi di scena, le stampe relative a servizi fotografici, i telegrammi e le lettere da parte di vari mittenti, la collezione di vinili, cd, VHS e dvd incisi dall’artista. E ancora le onorificenze italiane e straniere ricevute, i quattro dischi d’oro e quello di platino, i premi ottenuti nelle manifestazioni canore e artistiche, la raccolta delle recensioni a dischi e spettacoli, le locandine e i programmi di sala, i materiali promozionali, nastri e bobine con registrazioni audio.Ateneo , ha affermato il Rettore Molari, si impegnerà a valorizzare, nelle modalità più adatte, il lascito e a renderlo fruibile per tutti gli scopi didattici e di ricerca”. La scelta dell’Università di Bologna , da sottolineato la professoressa Martina Corgnati, figlia di Milva, è stata naturale: “Il Dipartimento delle Arti – Dar saprà custodire adeguatamente l’archivio di Milva, il luogo ideale in cui si condividono passioni, si studia e si fa ricerca. Milva inoltre torna a casa perché è qui, a Bologna, che ha vissuto da giovanissima, ed è da qui che è partita poi per andare avanti nella sua carriera”.Milva era soprannominata la “Pantera di Goro,la cantante ha scritto una pagina importante della storia della musica italiana, grazie al suo talento, alla sua presenza scenica, al suo innato carisma e alla sua femminile eleganza. I capelli rossi erano il suo marchio di fabbrica, al pari di una voce inconfondibile e in grado di fare innamorare l’Italia intera, con 173 brani incisi ,record di tutti i tempi per un’artista italiana.In primo luogo l’accostamento geografico, Goro è il Comune in provincia di Ferrara dove venne alla luce, “Pantera”, invece, è un omaggio alla timbrica graffiante di Milva, la cui meravigliosa voce da contralto, permeate da suoni vibrati precisi e decisamente innovativi per il periodo, costituì un unicum eccezionale a cavallo degli anni Sessanta e Settanta. Grazie a queste doti straordinarie,la Rossa entrò a far parte del ristretto novero delle più belle voci femminili della canzone italiana di quel periodo storico, che includeva anche la “Tigre di Cremona”, Mina, l’”Aquila di Ligonchio”, Iva Zanicchi, e l’”Usignolo di Cavriago”, Orietta Berti.