L’incedere del virus in proporzioni inaspettate e spropositate, ci porta ad avere forte preoccupazione per famiglie ed imprese.
Da circa due settimane, abbiamo almeno 100 mila positivi al giorno e, sommandoli a coloro che sono in quarantena, abbiamo 3 milioni di persone ferme ed inabili al lavoro.
L’effetto moltiplicatore è spaventoso, considerando che questi numeri, emergono da tamponi fatti, che sono arrivati a determinare oltre il 20% dei positivi. Mi sembra normale che, aumentando il numero di tamponi e il tracciamento, il Paese sarebbe in ginocchio.
L’impennata delle assenze al lavoro, rischia di fermare la produzione; il sistema bancario e i servizi sono in una fase di stallo e pre-crisi; a ciò vanno aggiunti gli aumenti in bolletta, oggetto di uno stucchevole stillicidio di chiacchiericcio tra i partiti che compongono la maggioranza di Governo, che ricade solo e soltanto sul consumatore finale.
Questo perché, già dagli scaffali dei supermercati si nota un considerevole aumento dei prezzi di beni di primaria necessità, a fronte di una piatta stabilità negli stipendi e nelle entrate di famiglie ed imprese.
Ci troviamo, quindi, nella situazione di 2 anni fa, senza ristori, con un’emergenza sanitaria e pandemica ed una pesante emergenza economica che, al di là di quello che è la ripresa apparente del Paese, porta a delle situazioni di negatività oggettiva per coloro che la mattina si recano a fare la spesa.
Abbiamo superato il periodo delle vacanze che lo scorso anno ci ha visti chiusi e con enormi danni per l’economia.
Ora, dopo il periodo natalizio del “liberi tutti”, è il momento di prendere delle decisioni. Non è possibile che solo oggi si è capito che le mascherine FFP2 sono fondamentali sui mezzi di trasporto e nelle scuole.
Le scuole, sono sprovviste di mascherine e tamponi e la maggior parte dei piccoli alunni non sono vaccinati, quindi aprirle sarebbe un disastro.
Le misure prese dal Governo nell’ultimo Cdm sono tardive ed impopolari; daranno i propri risultati tra 2 settimane, quando si rischia di avere in Italia 10 milioni, fra positivi e persone in quarantena ed inabili al lavoro.
La decisione di combattere il virus, solo con i vaccini, non ha portato i frutti sperati.
Bisogna fermare il Paese, per un breve periodo, aspettare che la situazione si calmi, mettere in condizioni gli ospedali di poter respirare e riflettere in modo concreto sul futuro.
Il vantaggio competitivo, che avevamo rispetto agli altri Paese europei è svanito in 2 settimane e non abbiamo strutture ed infrastrutture tali, da poterci permettere una situazione del genere, con l’aggravante che abbiamo raggiunto soglie di 250 morti al giorno.
E’ ora di stanziare fondi per le imprese, rifinanziare la cassa integrazione, rimodulare la normativa sul lavoro abbassandone il costo, calmierare il caro bollette e lasciare a disposizione del Paese solo i servizi essenziali.
Chiudere oggi, chiudere subito e per pochi giorni; se così non fosse, la situazione inevitabilmente peggiorerà e sarebbe un altro imperdonabile errore, a danno di famiglie ed imprese.
Salerno, 07/01/2022
Il Segretario Generale
Dott. Claudio Pisapia