Aldo Bianchini
SALERNO – In politica come nella vita non c’è mai riconoscenza; soprattutto non c’è d parte di chi allevata in casa come una figlia all’improvviso di mette ad attaccare a tutto tondo il mondo in cui è cresciuta politicamente.
Di questi casi la politica è piena zeppa; negli ultimi anni quello più clamoroso è stata la irreparabile frattura voluta con caparbietà dall’on. Giuseppina Picierno (detta Pina), attuale eurodeputata in quota “Alleanza Progressista dei Socialisti e Democratici”, che per quanto attiene la politica è nata in casa De Mita e che non ha esitato neppure un istante a lasciarlo in alto mare proprio quando il gran visir di Nusco sembrava veleggiare in acque poco tranquille ed avviato sul triste viale del tramonto. La notizia fece scalpore e il grande vecchio della politica italiana non lesinò severe bacchettate nei confronti dell’allieva irriconoscente. Poi per la Picierno è finita anche bene, spinta dall’onda renziana salì ai vertici nazionale del PD, poi ha abbandonato a se stesso anche il prode Matteo per approdare nelle acque più chete di Bruxelles. Come dire che la politica spinge con forza al tradimento delle idee e delle persone.
A Salerno in tono di gran lunga minore è stato registrato da qualche tempo a questa parte lo scontro tra la “dissidente Piddina” arch. Rosaria Chechile (Ingegnere, socia fondatrice e membro del direttivo di Associazione Scuole Aperte Campania, nonché dottore di ricerca in strutture e recupero edilizio e urbano presso l’UNISA) che da tempo si è schierata contro “il De Luca pensiero” alla stregua di una persona che viene dalla società civile senza un carico familiare di assoluta vicinanza al governatore della Campania on. Vincenzo De Luca, almeno fino a qualche tempo fa.
La Chechile non perde occasione di bacchettare i vertici del PD locale (ed in questo ha tutta la libertà di farlo trattandosi di un punto di vista politico differente), ma quando si tratta di rapporti familiari passati (anche se ormai compromessi) un personaggio dal profilo professionale alto come la predetta Chechile dovrebbe scegliere metodi e tempistiche leggermente diverse.
Per quanto riguarda il PD recentemente (il 31 ottobre scorso su leCronache.it) la Chechile, tra l’altro, ha espressamente posto alcune domande specifiche: “Occorre aprire una riflessione interna al partito di Salerno anche da parte dei leader nazionali. Come mai la lista che ha preso più preferenze in assoluto, supportata dal vicecapogruppo alla Camera, figlio del Governatore, non esprime alcun assessore? È vero che c’è e c’è stata nel tempo una grande compravendita di tessere, così come indicato negli atti giudiziari, che gettano ombre sulla gestione dei voti di queste Amministrative? Sono tante le domande e troppo poche le risposte”.
Ma il top lo ha raggiunto per la scuola, o meglio per il dibattito che sta lievitando intorno al prolungamento delle vacanze natalizie, e in special modo, pur senza mai citarlo direttamente, ha sparato alzo zero contro il governatore: “Chi oggi dice di voler ricorrere alla dad o a una chiusura forzata della scuola per raffreddare la curva del contagio, dimentica che la scuola è uno dei pochissimi luoghi in cui le famose 3T (tracciare, testare, trattare) sono ancora possibili. Sono queste le ragioni per le quali chi sventola lo spettro di paure ancora troppo attuali, continua a recare un danno a intere generazioni di studenti e alunni campani, che potrebbero essere costretti a subire l’ennesima umiliazione rispetto al resto d’Italia dove la scuola aperta e in presenza è stata e resta una priorità. Difatti le dichiarazioni rese da autorevoli esponenti del Governo della Campania e le richieste fatte in Conferenza Stato-Regioni, sono state rispedite al mittente dal Presidente Draghi e dal Ministro Bianchi, con il consueto garbo che gli è proprio, così com’era logico immaginare e prevedere, data l’importanza ai giovani, alla scuola e alla loro sicurezza che sono state sin da subito un punto fermo nell’Agenda del Governo”.
Non so come finirà nelle prossime ore la vicenda sulla riapertura delle scuole; so per certo che la politica locale e nazionale è talmente duttile e ondivaga da non consentire a nessuno di annunciare come sarà licenziata una decisione così delicata.
La fretta della Chechile di attaccare a testa bassa potrebbe esporla ad una brutta figura; e questo per una giovane aspirante a ruoli politici di rilievo non è del tutto irrilevante.