La redazione
SALERNO – Con vivo piacere pubblichiamo l’intervento-successo letterario del dr. Stefano Antonello Aumenta, scritto il 21 dicembre 2021 per la rivista internazionale Antiriciclaggio.it, e pubblicato nella sezione comunicazioni-news della predetta rivista che “In questa sezione ospita mensilmente soltanto le riflessioni dei suoi Diplomati AML Certified”, e tra questi è annoverato stabilmente il nostro Aumenta che da tempo ha superatomi rigidi protocolli di ammissione dopo la supervisione della direzione@schoolofbanking.it
Le più vive congratulazioni da parte di questa redazione vanno al dr. Aumenta che ci pregiamo annoverare tra i nostri corrispondenti di notevole spessore culturale.
A cura di Stefano Antonello Aumenta
Nel 1871 Edward Tylor definì il patrimonio culturale di un individuo, come l’insieme delle conoscenze, credenze, arte, morale, legge, costume e ogni altra capacità acquisita dall’uomo nell’ambito delle sue relazioni con il mondo che lo circonda.
Tale definizione non poteva essere incipit migliore a questa mia personalissima riflessione.
A mio giudizio questo dipinto può considerarsi la prima segnalazione di Whistleblowing che sia mai stata fatta.
L’autore del quadro è Paolo De Matteis: nacque nella Piana di Orria, provincia di Salerno il 9 febbraio del 1662. Il padre, pur conoscendo la sua passione per la pittura, lo iscrisse alla scuola delle lettere in quanto era ritenuta più redditizia.
Il giovane Paolo, dopo qualche mese, pregò il padre di lasciarlo tornare alla pittura, altrimenti, gli disse che avrebbe speso invano il denaro di famiglia.
Il padre colpito dalla sua onestà intellettuale e morale, lo assecondò e Paolo divenne allievo di Luca Giordano e di altri Maestri d’Arte dell’epoca. Fra l’altro nella sede della Direzione generale della Banca 2021, a Vallo della Lucania, in calendario, dal 28 dicembre al 6 gennaio 2022, una mostra con opere di Paolo De Matteis e altri maestri d’Arte dell’epoca. Sarà esposta per la prima volta la copia di una scultura di Paolo De Matteis rivestita in argento: il “San Sebastiano”. L’originale fu rubato nel secolo scorso e mai più ritrovato.
Ma ritorniamo alla Segnalazione di Whistleblowing. Il quadro rappresenta l’Allegoria della pace di Utrecht e della pace di Rastadt, che celebra la fine delle ostilità per la successione al trono di Napoli, sancita dall’avvento al trono di Carlo VI, ex candidato degli Asburgo al trono di Spagna. Della tela originale, oggi a Capodimonte, rimane soltanto la parte centrale con l’autoritratto: conoscendo la sua educazione garbata e attenta, a me pare strano che si sia ritratto in giacca da camera e pantofole. Ma la cosa che mi ha colpito è l’espressione del volto e, soprattutto, dello sguardo di Paolo.
La pace di Rastadt fu un accordo del 1714 sottoscritto dal Regno di Francia di Luigi XIV e dall’arciduca d’Austria e re d’Ungheria Carlo VI d’Asburgo nella cittadina tedesca omonima, per porre fine al conflitto fra i due stati rivali nella guerra di successione spagnola. Esso fu di fatto un’appendice al trattato di Utrecht (1713) che né l’Austria né il Sacro Romano Impero avevano sottoscritto, pur avendo partecipato con loro rappresentanti alle trattative. Anche il Sacro Romano Impero chiuderà la vertenza pochi mesi dopo con il trattato di Baden. Con tale trattato il meridione passò a causa di una guerra d’altri, dal dominio spagnolo a quello austriaco, in una notte, con il beneplacito di tutti i poteri forti, un atto assolutamente illecito. Come tutti noi sappiamo, il whistleblowing, o segnalazione di un presunto illecito, è un sistema di prevenzione della corruzione introdotto dalla legge 6 novembre 2012, n. 190 “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella Pubblica Amministrazione”. Con la legge 30 novembre 2017 n.179, recante “Disposizioni per la tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell’ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato” è stata rafforzata la tutela del dipendente pubblico che, nell’interesse dell’integrità della Pubblica Amministrazione, segnala al Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza o all’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) o denuncia all’Autorità giudiziaria ordinaria o a quella contabile, condotte illecite di cui sia venuto a conoscenza in ragione del proprio rapporto di lavoro. Fatte, ovviamente, le debite distinzioni, il meridione d’Italia fu utilizzato come merce di scambio, un po’ come una moneta virtuale, ai giorni nostri, a Paolo De Matteis il quadro fu certamente commissionato e lo fece con la sua maniacale perfezione tecnica e suggestiva, ma è dallo sguardo “severo” che traspare dal suo autoritratto all’interno della scena, che De Matteis segnala l’illecito: per questo lo ritengo personalmente il primo Whistleblower della storia.