di Salvatore Memoli (avvocato-giornalista-scrittore)
L’arma della distrazione é ben conosciuta dai politici che hanno tutto l’interesse di confondere le acque e di far passare quello che succede al Comune di Salerno come qualcosa di cui é meglio non parlare. L’indagine della Procura di Salerno sulla vicenda cooperative non é stata un capriccio di nessun magistrato. L’indagine parte da esposti di un consigliere comunale che apre un fronte, una deriva giudiziaria che necessariamente porta a verificare tutte le procedure amministrative di affidamento di appalti e le posizioni di amministratori comunali, coinvolti nella gestione di servizi che costano non poco al Comune di Salerno. Il riferimento delle cooperative più in vista é Fiorenzo Zoccola. La sua sovraesposizione é più mediatica che effettiva. Non ha nessun ruolo nelle cooperative che lavorano per il Comune di Salerno, semmai presiede un Consorzio di cooperative che retrocede servizi alle associate ed interagisce con le stesse ed il territorio per migliorare la vita degli associati ed ammortizzare costi che individualmente incidono sui bilanci. Ma Fiorenzo Zoccola é uno che conosce uomini e cose, nel suo ambito di lavoro, un dirigente che vive di cooperazione da quando aveva i pantaloni corti. La sua collocazione politica era più prossima ai socialisti, senza rifiutare un confronto positivo con altri ambienti politici.L’arrivo di De Luca ha implicato un riposizionamento di tutti sulle sue coordinate politiche, d’altra parte nei primi mandati amministrativi De Luca era pragmatico, efficiente, coinvolgente e di larghe vedute. Stargli appresso era più un piacere che una convenienza. Il tempo ha cambiato le cose! De Luca di oggi é un altro signore, uno generato da una quotidianità sprezzante, altolocata, con altri obiettivi politici, con la testa come un’antenna per vedere in quale direzione collocare se stesso e la sua famiglia. Certamente ha goduto di protezioni politiche romane, dal Capo dello Stato Napolitano, con cui ha avuto frequentazioni, da Berlusconi che lo ha sempre ricevuto, ai vertici del suo partito D’Alema e Bersani, più volte presenti a Salerno. De Luca é cresciuto nel sistema politico italiano (come e perché é vicenda che interessa altri), avendo come sua scelta i suoi piedi di acciaio nel Comune di Salerno. Il suo stile é come si appare. Conserva lo stesso aplomb, anche il suo abbigliamento e il suo paltò sono gli stessi, come le sue abitudini quotidiane. Tutto serve per rassicurare che é un comunista proletario. Che cosa volete ne sappia delle sue strategie, delle sue frequentazioni, delle sue idee Fiorenzo Zoccola ovvero direi qualsiasi altro suo prossimo collaboratore? De Luca é un mistero, un introverso, uno che non porge la mano destra, se non gli sei antipatico ti porge un pezzo di mano sinistra, senza guardarti negli occhi. É uno che si é sempre vantato di non avere amici. É uno che ha sempre vissuto di politica, cresciuto nei valori laici e comunisti, senza concessioni. De Luca é all’altezza di grandi leader, come Andreotti resta immobile perché tutto il resto si muova da solo intorno a lui. É un fenomeno, crede di saper comunicare, in un panorama che grugnisce davanti ai microfoni. Tutto lo rende potente, anche l’inefficienza dei sistemi amministrativi che si é ritrovata nel Comune. Nel tempo l’ ha rafforzata, ottimizzata e fidelizzata, piegandola ai suoi obiettivi. Ha cambiato, poco o niente, in termini di trasparenza, una macchina burocratica obsoleta. Se qualcuno vuol sapere qualcosa di De Luca non lo chiede a Fiorenzo Zoccola, con tutto il rispetto, anche se diceva di parlare con De Luca direttamente. Il riferimento delle cooperative per De Luca, alla pari di tanti altri personaggi, non é nessuno! É difficile immaginare che De Luca potesse aprirsi con lui. Più di sapere cose spicciole non sa! Anzi per ottenere suoi obiettivi legittimi per le cooperative é stato costretto a denunciare, a fare esposti alla Procura, combattere contro le ingiustificate proroghe degli appalti, subire i ricatti dalle segnalazioni all’Anac, perché invocava inutilmente gare di appalto come impone la legge!
De Luca é altro! De Luca é potenza politica, é personaggio che investe nell’informazione. É uno che non si fida di nessuno e che non fa sconti, dimostrando le sue idee contrarie all’interlocutore. É persona che usa il turpiloquio, che manda a quel paese, che riduce il suo interlocutore a marionetta, perché nessuno lo contraddice. Riesce da burbero musone ad essere più divertente di Crozza che lo sfotte! Ha capito tutto. I piedi di acciaio sono a Salerno, la testa é un periscopio che gira su Roma, l’Italia, l’Europa e il Lussemburgo. Che ne sa di lui Fiorenzo Zoccola? Credo niente ed insistere su Zoccola, facendolo apparire un chiacchierone, un pentito, un ingrato, significa buttare un’inchiesta pregiata nel nulla. I magistrati dovrebbero approfondire di più, girare, non restare a Salerno. Questa é la città del finto progettista Bohigas, delle grandi opere pubbliche, delle migliaia di incarichi professionali, di affidamenti milionari ad imprese, delle idee farlocche e dei programmi a sfondo elettorale. La città dove tutti hanno sognato di dividere ricchezza e partecipare alla lotteria del futile che distribuiva lauti incarichi ed appalti. E poi non c’é spazio per staff “laici”. De Luca gioca tutto in famiglia. Peccato che hanno colpito ed offeso il figlio buono, quello che sorride, che ne sa poco o niente, che ha pagato un costo alto per il suo vincolo parentale.
Vittorio, Fiorenzo Zoccola,non sa niente. Parla più del dovuto come fanno altri che girano attorno al Comune ma che si guardano bene dall’esprimere giudizi! Se questa é l’inchiesta… finisce qua! Lo hanno capito tutti. Credo che se ne renderà conto anche la sua difesa che forse riteneva di aver scoperto la vena aurea. Oltre… c’é l’infinito, con i suoi sovrumani ed umani silenzi, ma non serve Leopardi per immaginarlo.