La grande regista Lina Wertumuller,aveva 93 anni , una carriera fitta di successi,la prima donna candidata all’Oscar per la miglior regia.

 

dr. Pietro Cusati (giurista-giornalista)

Roma ,9 dicembre 2021 .E’ andata dritta per la sua strada,scegliendo  sempre di fare quello che le piaceva. Aveva la mania per i titoli lunghi, vistosi occhiali bianchi e la   battuta sferzante, la simpatia contagiosa,grazie Lina. L’eroina era nata a Roma  il 14 agosto 1928, origine  svizzere,padre Avvocato, carattere deciso,sposata con lo  scenografo Enrico Job ,con cui ha adottato la figlia Maria Zulima.  Pioniera in quanto donna nel campo della regia, è stata  un punto di riferimento di moltissime registe in tutto il mondo. A diciassette anni si iscrisse all’Accademia teatrale di Piero Sharoff e per un periodo è stata anche  animatrice del teatro dei burattini di Maria Signorelli. Il cinema arriva  dopo un lungo periodo teatrale e  televisivo in cui è autrice e regista della prima edizione di Canzonissima e di quello straordinario sceneggiato che fu Il giornalino di Gian Burrasca con Rita Pavone. Una lunga lista  di film dai titoli lunghissimi e con la  presenza fissa di Giancarlo Giannini come protagonista con cui si instaura un sodalizio sempre vivo: Mimì metallurgico ferito nell’onore (1972), Film d’amore e d’anarchia – Ovvero “Stamattina alle 10 in via dei Fiori nella nota casa di tolleranza…” (1973), Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto (1974), il film dell’Oscar Pasqualino Settebellezze (1976), La fine del mondo nel nostro solito letto in una notte piena di pioggia (1978) e Fatto di sangue fra due uomini per causa di una vedova. Si sospettano moventi politici (1978).Importante anche il sodalizio con Sophia Loren in prima linea per celebrare la sua regista a Los Angeles quando ottenne l’Oscar nel 2019. Con lei aveva girato per la tv un riuscito adattamento di Sabato, domenica e lunedì da Eduardo De Filippo e poi l’affresco storico di Ferdinando e Carolina. Un’altra amicizia artistica fu quella con Paolo Villaggio con cui girò Io speriamo che me la cavo dal romanzo-verità di Marcello D’Orta sul maestro elementare ligure trasferito per errore nel napoletano.tWertmuller è stata anche sceneggiatrice , accanto a Sergio Sollima (Città violenta), Pasquale Festa Campanile (Quando le donne avevano la coda, Quando le donne persero la coda), Franco Zeffirelli (Fratello Sole, sorella Luna), Enrico Maria Salerno (Nessuno deve sapere) e serie, corti e film tv, tra i quali Il decimo clandestino, Francesca e NunziataRoma Napoli, Venezia… in un crescendo rossiniano. Nell’ambito dell’opera lirica: Carmen al San Carlo di Napoli per l’inaugurazione della stagione 1986-87, Bohème all’Opera di Atene nel 1997 . La regista si è divertita anche a misurarsi col doppiaggio nel cartoon Mulan dove era a nonna della giovane guerriera o come attrice nel film Benvenuto Presidente di Riccardo Milani.

 

 

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