Aldo Bianchini
SALERNO – Da quella lontana domenica del 5 dicembre 1993 soni passati ben 28 anni; in quella domenica del ’93 può essere datata, a giusta ragione, la nascita ufficiale del “sistema politico di potere” dell’allora semplice neo sindaco della città di Salerno.
Quella fu una domenica molto diversa da questa appena trascorsa del 2021; quella mattina domenicale sulla città e su buona parte del territorio provinciale splendeva un sole ben augurante che consentì alla popolazione cittadina di recarsi alle urne a gruppi familiari; c’era da votare per il ballottaggio tra Vincenzo De Luca e Pino Acocella, come dire il PCI contro la DC; anche se, forse, De Luca non rappresentava più il PCI e Acocella la DC; quest’ultimo pur partendo in vantaggio riuscì a compiere il capolavoro di regalare il Comune a Vincenzo De Luca che già allora si avvalse dell’aiuto, non scritto ma sostanzioso, della destra di Nino Colucci e Vincenzo De Masi.
C’era stata tangentopoli che in quei giorni batteva gli ultimi pesanti colpi di coda e tutto appariva cambiato e destinato al meglio; quella domenica cadeva definitivamente “il sistema politico di potere laico e socialista” (messo in piedi dall’ex ministro Carmelo Conte) e nessuno immaginava che stava per nascere (anzi era già nato qualche mese prima ma covava ancora sotto la cenere), sotto il sole che illuminava la città che stava recandosi alle urne, il potere politico deluchiano annunciato come laico-comunista e che in pratica non riciclava alcuno schema precedente o partitico..
E accadde anche di più; proprio quella mattina di domenica la città e la provincia furono scosse da un nuovo terremoto giudiziario, forse l’ultimo, che portò in carcere Alberto Schiavo (imprenditore, la gola profonda di tangentopoli), Luigi Cardito (avvocato, imprenditore, presidente dell’ACES), Aldo Linguiti (funzionario del CIPE), Francesco Scelza, Pasquale Pepe, Antonio Angelo Cavallo (segretario comunale di Ricigliano), Cosimo Chechile (imprenditore, fratello di Armando già proprietario del Jolly Hotel e successivamente del Grand Hotel), Giovanni Gentile, Umberto Chicchella e di nuovo Salvatore Torsiello (che era già in carcere dal 19 luglio precedente). Enormi dubbi suscitarono quegli arresti; tra l’ordine di cattura e le manette ai polsi passarono ben dieci giorni, un tempo immenso per il c.p.p., perché si disse che non si voleva inquinare la campagna elettorale (proprio come in tanti hanno detto per il blitz dell’11 ottobre 2021 a carico di ben 29 indagati, con l’arresto di Savastano e di Zoccola). Tutte fandonie.
Corsi e ricorsi storici da parte di una magistratura incerta, incauta e, forse, anche prudente ? probabilmente sì; ma 28 anni fa alcuni di quei personaggi arrestati ebbero la possibilità di incontrarsi con “la politica” la sera di venerdì 3 dicembre 1993 presso l’Hotel La Lucertola di Vietri; questi di oggi con chi è dove si sono incontrati, ammesso che si siano incontrati con il sistema di potere ?
Va comunque registrata una sostanziale differenza nei corsi e ricorsi storici; quella domenica di tanti anni fa c’era un sole splendente, domenica 5 dicembre 2021 il cielo è stato sostanzialmente coperto e, tranne qualche timido raggio di sole, è piovuto per tutta la giornata.