SANZA (SA) CONVEGNO SCIENTIFICO SUI “I DANNI ALL’AGRICOLTURA DALLA FAUNA SELVATICA, PREVENZIONE E RESPONSABILITÀ”

 

dr. Michele D’Alessio (giornalista-agronomo)

Venerdì 26 novembre, alle ore 18,30 presso il Centro di Educazione Ambientale, in contrada Salemme del Comune di Sanza, la dinamica Associazione Sapienza Onlus, diretta dal Dott. Pasquale Citera, ha organizzato, con il patrocinio del Comune di Sanza, del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni e della Regione Campania, il Convegno tecnico scientifico “I danni all’agricoltura dalla fauna selvatica, prevenzione e responsabilità”

Il seminario tecnico-scientifico, coordinato dal Giornalista dott. Pietro Cusati, ha visto l’intervento di numerosi Esperti del settore come Giuseppe Rubino (avvocato ambientalista) gli assessori comunali Antonio Citera e Francesco Antonio Cozzi, mentre per la Regione era presente il dott. Tommaso Pellegrino, (presidente anche del PNCVDA). L’incontro è stato aperto con i saluti istituzionali del sindaco di Sanza dott. Vittorio Esposito e dal Dott. Pasquale Citera.

Come ha introdotto il coordinatore del Convegno dott. Cusati “… I danni della fauna selvatica sono diventati una piaga, che arrecano danni ingenti al settore agricolo, cosi, in queste condizioni è difficile fare agricoltura nel nostro territorio…”

A conferma di questo l’intervento dell’avvocato Giuseppe Rubino, che ha affermato che “….Il tema della responsabilità civile per i danni arrecati dalla selvaggina in agricoltura sembra conservare una costante attualità segnato, da un lato, dall’incremento del numero e della varietà dei danni anche a fronte di una diversificazione delle specie animali che li determinano, dall’altro dal dibattito sempre accesso sia presso gli organi amministrativi che presso gli organi giurisdizionali. Si tratta di un fenomeno – la cui rilevanza è da tempo ben nota alla comunità scientifica, che figura in crescente aumento con impatti significativi sull’attività economica delle imprese agricole e che pone concreti problemi nella prospettiva della prevenzione del suo danno e del conseguente ristoro…”

Gli animali selvatici hanno preso il sopravvento. Soprattutto i cervi e i cinghiali si avvicinano sempre di più alle nostre case, distruggendo campi e piccoli orti. In particolare i cervi sono terribili riescono a saltare anche recinzioni molto alte e a rovinare ettari di raccolti. Insomma mesi di duro lavoro degli agricoltori cancellati in una notte.

«Essere Parco in questo momento è un valore aggiunto –  afferma il presidente del Parco dott. Tommaso Pellegrinodobbiamo proteggere la bellezza e dal patrimonio del nostro territorio, qui peraltro è anche possibile rispettare le distanze sociali, per cui il PNCVDA, ha investito molto sulla gravita della questione, che ha raggiunto dimensioni preoccupanti a cui si aggiungono i danni alle persone e alle strutture, con un aumento di incidenti stradali, anche gravi, e rischi sempre maggiori per la sicurezza dei cittadini. È urgente una nuova ed adeguata politica di contenimento, a partire dai piani di prelievo selettivi della fauna selvatica presente nell’area. Si rende quindi necessario il monitoraggio costante delle popolazioni di ungulati e di lupi con metodologie innovative”.

Bisogna dire che la mancata presenza umana favorisce ancora la presenza di tutta la fauna selvatica e adesso le attività agricole sono minacciate non solo più dai cinghiali ma anche da altre specie come cervi e caprioli. Temo che quando si riprenderà a coltivare molti scopriranno ulteriori danni a quel poco di agricoltura biologica e sostenibile che è anche la caratteristica del Parco. La convivenza fra fauna selvatica e agricoltura è diventata sempre difficile e rende attuali le problematiche connesse alla quantificazione dei danni e la determinazione dell’indennizzo. Una delle maggiori difficoltà alla soluzione equilibrata della complessa situazione consiste nella conflittualità tra il mondo dell’agricoltura, quello ambientalista e quello venatorio.  Anche la normativa in vigore risente della sovrapposizione di competenza che afferiscono in parte al Ministero dell’Agricoltura e in parte a quello dell’Ambiente.

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *