dr. Pietro Cusati (giurista-giornalista)
E’ in vigore una nuova riformulazione della Carta di Treviso, il documento deontologico sulla corretta informazione nei fatti di cronaca in cui sono coinvolti i minorenni, approvato dal Consiglio nazionale dei giornalisti a luglio 2021, ha ottenuto la presa d’atto dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali.L’obiettivo era di rendere la Carta più aderente alla realtà, più chiara ed efficace, ma anche di immediata consultazione. Una specie di decalogo per i giornalisti utile soprattutto nelle cosiddette “zone grigie”, ovvero in quei contesti di non facile interpretazione, arrivando anche a una “tutela declinata in funzione dell’età e delle circostanze di fatto”.Sono aumentati gli strumenti a tutela dei minorenni quando sono oggetto di informazione. È stato rafforzato il rispetto dell’anonimato, grazie a una più accurata precisazione degli elementi ritenuti in grado di portare all’identificazione del minorenne anche in assenza della pubblicazione della sua identità . È da sottolineare come sia stata articolata in modo puntuale la disciplina applicabile alle fasi di raccolta e diffusione delle notizie, finora priva di regolamentazione. Si prevede tra l’altro che il minorenne vada interpellato solo quando le informazioni che può fornire siano essenziali alla ricostruzione degli eventi. Significativo il fatto che resta in capo al giornalista la responsabilità di valutare se la pubblicazione sia o meno nel concreto interesse del minore e non produca conseguenze negative nei suoi confronti, a prescindere dall’eventuale consenso di chi esercita la responsabilità genitoriale .E’ stata, in realtà, rafforzata la protezione dove era necessario valutando al tempo stesso un diverso approccio, nella convinzione che la tutela dell’infanzia e dell’adolescenza andasse calibrata diversamente, senza perdere i principi base della protezione dei soggetti minorenni. In definitiva la filosofia della nuova Carta di Treviso si può riassumere in un concetto molto semplice: il minorenne non va nascosto ma protetto. E’ quanto sottolineano con soddisfazione in una nota il presidente uscente del Consiglio Nazionale, Carlo Verna e il coordinatore dello specifico gruppo di lavoro, Franco Elisei, appena riconfermato presidente dell’ordine dei giornalisti delle Marche. L’intenzione è stata di chiarire ulteriormente i doveri dell’informazione rafforzando il concetto di essenzialità della notizia, l’uso del linguaggio e delle parole giuste per evitare sensazionalismi ed emulazioni, con un’applicazione ancor più stringente delle norme deontologiche per i minorenni stranieri e per i suicidi, invitando inoltre alla massima sensibilità verso i casi limite e valutando anche responsabilmente il ruolo dei genitori e le loro eventuali autorizzazioni. Un’operazione culturale, non solo deontologica condotta da un comitato composto da consiglieri dell’Ordine dei giornalisti, esponenti della magistratura, psicologi, esperti di deontologia e osservatori dell’Autorità garante dell’Infanzia e dell’adolescenza.