Aldo Bianchini
SALERNO – “Il rancoroso Giletti” così lo ha definito Tommaso D’Angelo (direttore di leCronache.it) nel contesto di un suo ottimo editoriale, assolutamente condivisibile in tutto e per tutto. Ed aggiunge: “Il veleno è nella coda, come amavano dire i vecchi cronisti”, per fotografare alla perfezione l’indecoroso spettacolo televisivo andato in onda mercoledì sera, 3 novembre scorso.
Uno spettacolo che ha toccato l’apice quando il misero Giletti sventolando in aria un foglietto di carta faceva prefigurare chissà quali segreti in esso erano contenuti; alla fine abbiamo scoperto che era l’appunto vergato da Vittorio Zoccola, come un promemoria, per segnalare al governatore le cose che a suo parere andavano programmate per migliorare la qualità della vita a Salerno.
L’editoriale di D’Angelo mi ha fatto, però, riflettere almeno su altri due particolari venuti a galla nel corso della trasmissione andata in onda sulle frequenze nazionali di “La/7”.
Il primo elemento di riflessione è dato dalla posizione nella trasmissione dell’avv. Michele Sarno che rispetto alla prima apparizione, quella del 20 ottobre 2021, è notevolmente peggiorata scadendo addirittura nel ridicolo (per non essere molto tranciante); difatti se in quella occasione poteva coprirsi con la scusante della secretazione degli atti, l’altra sera aveva assolutamente le mani libere da qualsiasi vincolo istruttorio ed avrebbe potuto benissimo svelare un qualcosina in più rispetto alla prima sceneggiata. Mi chiedo quale aggettivo usare per la scadente performance di Sarno se D’Angelo ha utilizzato opportunamente il termine “rancoroso” per schiaffeggiare Giletti; insomma, non so come dirlo, la presenza di Sarno nella trasmissione di Giletti è stata assolutamente inutile, anzi controproducente per tutto il centro-destra salernitano che attraverso lui poteva trovare l’occasione buona per mettere a nudo i presunti colpevoli e salvaguardare l’immagine della città che è uscita molto malconcia dalle due sceneggiate napoletane del torinese Giletti.
La risposta è una sola: “Qui c’è più di qualcuno che mente sapendo di mentire: Giletti, Sarno, Zoccola o i magistrati ?”. E per un personaggio dalle pretese politiche come l’ottimo avvocato Sarno c’è tutto da perdere se continua in questa puerile recita al nascondino tra la difesa di Zoccola, l’accusa contro il centro-sinistra e la pretesa di rappresentare buona parte del centro-destra. Dunque, come diceva quel gip del 1992, la prognosi non può essere che infausta e già si odono i rumors della contestazione per una leader schip mai consacrata dalla destra salernitana.
Fino al punto da mettermi nelle condizioni di poter affermare che l’unico soggetto ad uscire bene da quella trasmissione è stata la sig.ra Alessandra Francese (moglie del ciattista Gianluca Izzo) che con grande capacità mediatica e con serafica calma (almeno fino a quando ha potuto) ha spiegato come funziona la politica e, soprattutto, come si fanno le campagne elettorali a Salerno, a Cava, ad Eboli, in tutto il Paese e in tutto il resto del mondo. Condivido per filo e per segno le parole pronunciate dalla Francese. In pochi secondi ha dato una lezione di come ci si comporta a tutti: alla politica, ai presunti delatori, ai magistrati spesso creduloni ed al mondo dell’imprenditoria locale, ha praticamente spiegato come superare la crisi del momento. Brava.
Per chiudere, dalla trasmissione di Massimo Giletti è venuto fuori con molta chiarezza che oltre alle indiscrezioni gossippare, già rese pubbliche, non c’è niente altro (neppure i paventati nuovi arresti); il sistema regge e ci vorrà ben altro per scardinarlo … se davvero esiste !!
Sicuramente non basterà, come ha fatto Giletti, evocare il famoso film “The Untouchables – Gli intoccabili” per parafrasare al contrario il monito che Al Capone (Robert De Niro) lancia ad un poliziotto irlandese (Kevin Costner): “Tu sei solo chiacchiere e distintivo”.