da Antonio Cortese (giornalista)

I media covizzati di mezzo mondo hanno snobbato le elezioni newyorkesi. Queste settimane tra elezioni nazionali e palcoscenici radiotelevisivi grattugiati e solcati da banchi a rotelle inutilmente, un importante match politico che di solito fa più spettacolo di Rocky Balboa contro Apollo Creed, è stato quasi totalmente snobbato. I satelliti e le antenne sono ancora malate da un’ossessione trumpiana che in altri tempi Totò avrebbe bene affrontato. Anche il summit Cop26 di Glasgow è stato poco chiacchierato per dare risalto a notizie quasi condominiali tra arbitri di calcio del quartiere, allenatori nel pallone, sgravi culinari, redditi di chi c’ha la panza e incentivi benzo di si e benzo di no. Eric Adams invece stupisce tutti riprendendo il testimone politico di Obama passato tra le mani della famiglia nocerina dei Cuomo. Si spera che questa nuova affermazione dei democratici riporti almeno gli statunitensi per togliere il prosciutto dai grissini che fanno frequenza in un oblio perdurante della libera informazione. Lo stesso presidente Biden, con il ribaltamento della casa Bianca che fino all’ultimo i repubblicani hanno difeso anche con un golpe manipolato, non sembra ancora aver restituito l’immagine americana che pacificò il mondo dopo la Seconda guerra del secolo scorso e che permise anche agli italiani di divenire una Repubblica con l’attuale costituzione vigente. Le tradizioni socialdemocratiche che porta avanti Andrew Cuomo in questi ultimi anni non sembravano aver scalfito un sistema settato da un presidente che aveva fatto a pugni con la Cina, ghettizzato i messicani, agevolato la Brexit, sceso a bisticci infantili sul nucleare nordcoreano, accusato e processato Zuckenberg e qualsiasi altra avanguardia nel mondo del web. Un protezionismo ad oltranza di una tale ottusità che i media continuano ad imbellettare ma che la realtà boccia quotidianamente in ogni contesto. Se anche questa ulteriore sconfitta ( 70% Adams) non ridimensiona gli esclusivisti che hanno provocato anche lo switch off di molti canali in chiaro la settimana scorsa, non si sa quale altro miracolo debba fare Santa Chiara di Assisi, patrona delle radiocomunicazioni dal 1958.