dr. Pietro Cusati (giurista-giornalista)
Roma, 28 ottobre 2021. Un ‘’cambio di paradigma’’,con l’Ufficio per il processo si auspica un nuovo modello di giustizia , un nuovo modo di fare il Giudice e un nuovo standard di sentenza. A novembre 2021 si svolgeranno le prove riguardanti il primo contingente di circa 8.000 addetti dell’UPP, l’ufficio per il processo, entro dicembre2021 i capi degli Uffici giudiziari dovranno elaborare i piani organizzativi per la partenza prevista a febbraio 2022. L’Ufficio per il processo corrisponde ad un progetto di miglioramento del servizio giustizia, che, prendendo spunto da prassi virtuose di revisione dei moduli organizzativi del lavoro del magistrato e delle cancellerie, consente di supportare i processi di innovazione negli uffici giudiziari. “Il giudice deve essere il dominus di un processo decisionale corale e non di un processo decisionale singolare”. Presto si prevede anche l’apertura di un nuovo bando di concorso per altre 5.400 unità, tra statistici, personale informatico, tecnici. Tra le misure contenute nel Piano Nazionale Ripresa e Resilienza, sono previsti interventi straordinari per l’Ufficio per il processo per lo smaltimento dell’arretrato..La riforma della giustizia avviene attraverso le risorse umane e che queste risorse umane non possono esaurirsi nell’Ufficio del processo ma debbono necessariamente passare attraverso un incremento di tutto il personale amministrativo e quello di magistratura che in Italia è di gran lunga inferiore rispetto alle medie dei Paesi europei. L’obiettivo da conseguire entro il 2026 l’abbattimento dell’arretrato civile del 90%, in tutti i gradi di giudizio; riduzione del 40% della durata dei procedimenti civili; riduzione del 25% della durata dei procedimenti penali.Con l’ Ufficio per il processo si vuole fornire al magistrato di uno staff di giovani preparati e motivati, non più tirocinanti ma funzionari del Ministero della Giustizia, non borsisti ma stipendiati a 1600 euro al mese, organici nella pubblica amministrazione e inseriti nella sezione giudiziaria in cui lavorano. Si tratta di una struttura tecnica in grado di affiancare il giudice nei suoi compiti e nelle sue attività, istituendo uno staff al servizio del magistrato e dell’ufficio. Con l’istituzione della struttura e con le successive ed eventuali modifiche della stessa il dirigente, sentiti i presidenti di sezione ed il dirigente amministrativo, individua gli obiettivi da perseguire, le risorse da destinarvi, le loro concrete modalità di utilizzo e la loro collocazione nell’ufficio, anche dal punto di vista logistico. In particolare, il dirigente, in relazione all’ufficio per il processo deve indicare i concreti obiettivi che esso deve perseguire in relazione alle specifiche priorità dell’ufficio, il settore o i settori dell’ufficio nei quali, in funzione di detti obiettivi, la struttura è costituita; le risorse che ne fanno parte, sia come categorie di operatori ,giudici professionali, giudici onorari, tirocinanti, personale di cancelleria, nonché addetti all’ufficio per il processo, che come unità da assegnare per ciascuna categoria; – le attività che ciascuna unità è destinata a svolgere. La struttura organizzativa così istituita può essere assegnata a supporto di uno o più magistrati professionali o di una o più sezioni o settori, valutati, a tal fine e in via prioritaria, il numero delle sopravvenienze e delle pendenze a carico di ciascuna sezione o di ciascun magistrato, tenuti in considerazione gli obiettivi perseguiti con i programmi di gestione .