da Antonio Cortese (giornalista)
In un articolo precedente il mese corrente ho fatto l’elogio della pizza cilentana. Ora dopo tante pubblicità individuali, trasmissioni alla Clerici e premi Unesco, Gambero Rosso pubblica la classifica delle migliori pizzerie “Tre rotelle” ovvero per intenderci le rosticcerie nostrane, le friggitorie delle ore meridiane, le pizzetterie d’asporto. Roma primeggia con cinque locali su dieci in tutta Italia; al sud sta primeggiando la variante della cilentana pubblicizzata da Lino Banfi con le olive a tondini che poi sarebbe la puttanesca napoletana. Le pizze e pizzette a tranci, quadrate, rettangolari vivono una nuova primavera, al sud più semplici che mai, al nord costituiscono un vero e proprio pranzo: da Roma in su le si trovano piene di condimenti, più spesse fino alle milanesi “alte”. Dalla capitale a salire ci puoi trovare di tutto e perfino negli Stati Uniti la cultura a riguardo sgrida chi le ricopre di fette di ananas. Ciò accade perché questo arricchimento di sapori sta a colmare il gap che invece al sud é dato dalla qualità delle cotture, del pomodoro e dell’impasto che da soli bastano a saziare l’appetito dello spuntino o del pranzo. Nei mesi freddi queste pizzette sovraccariche sono un toccasana ma nelle regioni più tiepide sembreranno sempre un’offesa alla tavola e al gusto, compreso quello dei giudici del gambero colorato.