La redazione
SALERNO – Riceviamo dal dr. Antonio Cortese, giornalista, e pubblichiamo il suo pensiero riassunto sotto il titolo ”Lex in vacatio mentis”:
“Le proteste e i movimenti su piazza di questi giorni rappresentano uno dei primi cortei preventivi di una certa rilevanza. Le decisioni normative varate dal Governo e procrastinate al 2023 già denotavano confusione da parte dei produttori le cui lacune giurisprudenziali hanno gambe più corte di un noto rappresentante parlamentare. La vacatio legis che solitamente è di quindici giorni, che anche gli allarmati e gli ansiosi hanno dimenticato, in questo caso si applica all’intero intervento date le caratteristiche inerenti il provvedimento. Pertanto la confusione che ha sommosso intere categorie di cittadini è la causa scatenate del disordine e dei disservizi minacciati dai trasportatori, ad esempio, dai distributori e altri santi e navigatori del nostro Paese. I poeti però, ovvero i politici non raccapezzatisi almeno a comunicarne questa parentesi di effettività, sono responsabili di un panico che loro stessi dovrebbero tenere a bada. Non serve pure questa volta schierare poliziotti come ai G7 dove facevamo le solite figuracce (a meno che la tensione protratta non sia oramai divenuta un G7 perpetuo in Italia). Un clima da distendere sarebbe affare di una diplomazia interna che dovrebbe lavorare maggiormente col ministro dei rapporti col Parlamento, il quale se é stato riconfermato, saprà coordinare i membri che sbraitano e diffondono le ansie del momento con una premura controproducente”.