dr. Pietro Cusati (giurista-giornalista)
Stella San giovanni (Savona) 25 settembre 2021. Un simbolo per l’Italia ,oggi ricorre il 125 anniversario dalla nascita del Presidente della Repubblica più popolare e amato dagli Italiani Sandro Pertini. Le Autorità cittadine e politiche erano tutte presenti per commemorare il 125° anniversario dalla nascita del compagno Sandro . Ha partecipato in presenza Enzo Maraio, segretario Nazionale PSI e tutte le federazioni Liguri del PSI e la Sindaca di Stella Marina Lombardi.‘’Difendete la libertà, che noi abbiamo conquistato a caro prezzo’’,le grandi battaglie socialiste per la difesa delle libertà civili e per l’unità della classe lavoratrice . “Voi giovani non venite mai meno all’impegno per la giustizia e la libertà, non scendete mai a compromessi, difendete la vostra dignità, ad ogni costo.” Momenti importanti della grande battaglia per la libertà raccontati nel suo libro “Sei condanne, due evasioni…” . Il Presidente Sandro Pertini ascoltato e ammirato per la sua concezione nobile della politica, per la sua passionalità, per il suo essere schietto, per il suo grande esempio di onestà politica. A Stella davanti alla tomba del Presidente Pertini ,il segretario nazionale del Partito Socialista Enzo Maraio emozionato e commosso ha ricordato che ‘’ Sandro fu soprattutto un socialista militante, iscritto e impegnato dentro il Partito Socialista Italiano, la sua unica casa. Con la sua pipa tra le labbra, nonostante il ruolo super partes cui era chiamato a rispettare, non abbandonò mai i valori che difese fino al suo ultimo giorno di vita: il diritto al lavoro, la difesa della democrazia duramente conquistata con le sue stesse mani, la giustizia sociale, la libertà. Ma soprattutto la politica e l’etica della responsabilità. Pertini per l’Italià sarà anche un simbolo. Ma per noi socialisti non è solo molte altre cose, ma molto di più’’. Un grande Presidente della Repubblica tanto amato dagli Italiani,uno straordinario combattente per la libertà e per la democrazia Sandro Pertini per il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella,costituisce un esempio di dedizione, di generosità, di coraggio per le giovani generazioni. Ha svolto il suo servizio alle istituzioni in uno dei passaggi più travagliati e difficili della nostra storia.Sandro Pertini è stato ufficiale dell’esercito che ha combattuto in prima linea nella Grande Guerra. E’ stato militante antifascista che ha pagato con il carcere, con l’esilio e con il confino la sua fiera opposizione al regime e la fedeltà ai valori di libertà e di giustizia.Pertini è stato comandante partigiano, e la sua presenza a Roma, nei combattimenti di Porta San Paolo, e poi alla Liberazione di Firenze, e quindi ancora alla Liberazione di Milano sono testimonianze di un’incrollabile passione civile e, insieme, di un autentico eroismo che seppero entrare in connessione con i sentimenti degli italiani e che riuscirono a guidarli nel processo storico di riscatto. Alla Regina Elisabetta d’Inghilterra Pertini ricordò in un brindisi la ruvida frase di Churchill: “L’Italia deve guadagnarsi il biglietto del viaggio di ritorno fra le grandi democrazie”. Aggiunse poi che proprio il sangue, il sacrificio fino alla morte, le sofferenze patite da migliaia di donne e di uomini per liberare l’Italia dall’occupazione e dal fascismo sono state il prezzo pagato per restituire alla Patria la dignità e l’onore di un Paese democratico.Fu lui, con la sua voce stentorea e inconfondibile, a proclamare alla radio il 25 aprile del ’45 lo sciopero generale a Milano che avviò l’insurrezione finale e la definitiva Liberazione.Sandro Pertini è stato anche un simbolo della nuova stagione repubblicana. Ed è rimasto un partigiano della libertà anche nella lunga militanza socialista, nello svolgimento degli otto mandati elettivi ricevuti dall’Assemblea Costituente e in Parlamento, negli alti ruoli di garanzia a cui è stato successivamente chiamato. Partigiano, per lui, non voleva dire parziale, o fazioso. Partigiano era la qualifica del vero patriota, di chi era disposto a rischiare più degli altri per la libertà di tutti, per l’uguaglianza dei diritti, per il progresso materiale e morale dei lavoratori e dei ceti più svantaggiati. Il Presidente Pertini credeva nella democrazia come traguardo di umanità, non soltanto come ordinamento istituzionale. C’era un senso morale, una dimensione universale, in questo suo credo. Era il senso morale che lo portava a ripetere: “La corruzione è nemica della Repubblica”. Era la costante tensione verso l’universalità della giustizia che lo indusse a dire, fin dal giorno del giuramento davanti alla Camere riunite, come Presidente della Repubblica: “Si svuotino gli arsenali di guerra, sorgente di morte, si colmino i granai, sorgente di vita per milioni di creature umane che lottano contro la fame”.Da Presidente della Repubblica Sandro Pertini entrò in sintonia con gli italiani. Fu capace di rappresentarli, al di là delle diverse opinioni e dei molteplici interessi. E fu capace di interpretarli. Nei momenti di gioia, come quando l’Italia di calcio vinse i mondiali e lui, Pertini, si recò in Spagna per esultare con la squadra. Pertini aveva sempre in mente i giovani. Erano oggetto della sua cura costante. Non c’è sincero impegno politico, non c’è funzione istituzionale, non c’è interpretazione della storia che non ci porti a pensare al domani. Il nostro domani sono loro, i giovani. Il testimone che passa dalla nostre mani tende a portare alla costruzione di un domani migliore. Il Presidente Pertini si è servito del suo ruolo di Presidente della Repubblica anche per svolgere una funzione educativa, maieutica. E’ sempre stata parte della sua idea nobile della politica.