don Amedeo Parascandolo: un uomo, un sacerdote, una storia

 

Aldo Bianchini

BUONABITACOLO – Questa volta “don Antonio Garone”, parroco della Chiesa Madre di Buonabitacolo, l’ha fatta veramente grossa fino al punto di riempire la chiesa che amministra in ogni ordine dei posti consentiti dalle stringenti norme anticovid.

Di questi tempi raccogliere gente e, soprattutto, indurli ad andare in chiesa non è impresa facile e don Antonio ha messo in campo l’unico motivo serio per il quale per tanti fedeli valeva bene la pena di partecipare ad un evento a metà strada tra il religioso e il ricordo struggente di una persona che ha segnato la storia del paese valdianese: don Amedeo Parascandolo.

Ma chi era, o meglio che cosa ha rappresentato don Amedeo per la comunità buonabitacolese; basta dire che a distanza di sei anni dalla sua morte il ricordo lasciato è ancora assolutamente intatto, anzi si rifocilla e ingigantisce al racconto degli aneddoti, inediti e non, che hanno condito l’intera vita di quell’uomo e di quel sacerdote che rimarrà ben impresso sulla pietra della storia di Buonabitacolo.

Da sinistra: on. Enzo Mattina. il vescovo di Teggiano-Policastro S.E. Mons. padre Antonio De Luca, don Antonio Garone parroco nella Chiesa Madre di Buonabitacolo e il dr. Giancarlo Guercio sindaco di Buonabitacolo

Prima della fine non chiamare nessuno beato; un uomo sarà conosciuto per quello che è negli ultimi estremi” (Sir 11,28) ha scritto S.E. Mons. padre Antonio De Luca (Vescovo di Teggiano – Policastro) nella sua breve ma nutrita nota scritta in calce al libretto che l’on. Enzo Mattina ha dedicato al suo amico don Amedeo. Ed è vero che probabilmente don Amedeo non sarà mai beato (io mi auguro il contrario), ma questo importa assai poco; il necessario è essere ricordati per quello che si è stati negli ultimi estremi, e io compianto don Amedeo ha conquistato e poi lasciato ai posteri tutti questi elementi necessari per poter affermare che dalla Chiesa Madre di ha amministrato la sua parrocchia e i suoi fedeli da uomo e da sacerdote, nel compimento di una storia immacolata e indelebile per l’intera comunità dei fedeli della diocesi.

Da sinistra: on. Enzo Mattina, il Vescovo di teggiano Policastro Mons. padre Antonio De Luca, e il noto giornalista valdianese dr. Pietro Cusati (segretario dell'Associazione Giornalisti Amici del Vallo)

Il suo impegno nell’esercizio del ministero affidatogli è stato sempre di grande affidabilità e di altissimo livello materiale e spirituale; un impegno che il Vescovo don Antonio De Luca così ricorda nel suo scritto: “… L’età senile non lo aveva piegato. Conservava anzi uno spirito dinamico, per temperamento ma anche, ritengo, per il suo personale impegno. Ed infatti ha lavorato con generosità fino alla fine. La sua disponibilità era edificante. Non si risparmiava …”.

Ma don Amedeo è stato anche un sacerdote capace di scandagliare l’animo degli altri per fare uscire allo scoperto le loro tensioni e le loro contraddizioni; lo ricorda così nel suo libretto l’on. Enzo Mattina che da tredicenne conobbe per la prima volta il sacerdote: “Parlavamo di tutto, delle mie esperienze ed anche delle sue, mi trasmetteva sprazzi di memoria orale su avvenimenti, storie, cunti che riguardavano la nostra comune terra; non mancavo  di cercare una risposta ai miei dubbi e alle mie ansie. Con lui non avevo remore e tantissime volte non sapevo resistere al bisogno di manifestargli le mie incertezze in materia di fede. Avvertivo in taluni momenti la contraddizione tra la mia fede, che consideravo e considero fondamento della mia cultura, con la convinta laicità dei miei comportamenti e della mia visione dei rapporti sociale, prima ancora delle opzioni politiche. Talvolta le chiacchierate si traducevano in confessioni, nel senso canonico della parola. Da tutto ciò il senso di vuoto che la sua scomparsa ha prodotto in me e, contemporaneamente, il bisogno di riflettere e parlare di una bella amicizia durata all’incirca 63 anni”.

La Chiesa di Buonabitacolo gremita di spettatori e fedeli

Mi dispiace non poter aggiungere un commento personale sul sacerdote che ha incantato un’intera comunità; purtroppo non l’ho direttamente conosciuto. Posso soltanto affermare che quando un sacerdote viene osannato e ricordato dal cento per cento dei suoi fedeli vuol dire che è stato un grande uomo-sacerdote.

Non è mancato il saluto del sindaco di Buonabitacolo dr. Giancarlo Guercio che in pratica ha ricalcato gli interventi del vescovo e dell’on. Mattina.

La serata è stata suggestivamente allietata dalla magia delle tastiere dell’organo del maestro Tonino Angone con le musiche di Bach e Morricone, e dai canti del coro Gebel Mar Elias con inni mariani.

 

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