Sicignano-Lagonegro: la precipitazione della politica, e non solo … da De Luca a Castiello !!

 

Aldo Bianchini

VALLO di DIANO – Da tre decenni ogni qualvolta sento parlare o leggo comunicati ed articoli sulla tratta ferroviaria Sicignano-Lagonegro soppressa nel lontano 1° aprile 1987 mi sembra di assistere alla miserevole caduta della politica, delle istituzioni e dei vari comitati pro-ferrovia che, in una specie di precipitazione chimica a catena, tutti insieme (deputati, senatori, governatori regionali, presidenti provinciali, sindaci, assessori, consiglieri, comitati, ecc.) sprofondano nelle gole tra Polla e Pertosa per finire nel Sele e poi nel Mar Tirreno, dopo aver galleggiato sul letto pianeggiante del Tanagro che attraversa tutto il Vallo di Diano. Nessuno vuole, però, capire e chiarire l’estrema complessità del problema che è nato anche per la colpevole collusione della politica che trent’anni fa decise monocraticamente di favorire il trasporto su gomma (che portava e porta molti più voti) che anche grazie all’autostrada appariva molto più efficiente rispetto all’ormai obsoleta ferrovia ed alle arcaiche littorine. Difatti negli ultimi anni prima della soppressione le littorine viaggiavano vuote rispetto ai costi.

Da qui nacque nel 1987 il famigerato “patto del pesce d’aprile” del 1987 tra le medie e grandi aziende di autotrasporti pubblici e la politica locale e regionale; un patto che determinò una guerra senza esclusione di colpi per l’accaparramento delle succulenti convenzioni che, al netto delle tangenti, furono tutte molto favorevoli alle aziende interessate. Un patto dannoso soltanto per le FF.SS che non potendo rientrare in quel “dare-avere” ha comunque dovuto assicurare un certo servizio su gomma tra Lagonegro e Salerno. E come si fa, oggi, a dire a tutte quelle aziende foraggiate e foraggianti che devono sbaraccare ?

La politica, però, non ha mai inteso riconoscere quella mattanza e continua, ancora oggi, ad esibirsi in fallimentari tentativi, pubblico-plateali, di ripristino della tratta ferroviaria soppressa ben sapendo che almeno per ora non c’è nessuna possibilità di ridare al Vallo di Diano la storica linea ferroviaria; ma l’argomento tira soprattutto quando ci si avvicina alle elezioni (politiche o amministrative che siano) con la registrazione di interrogazioni e interpellanze parlamentari, discorsi pubblici, convegni animati soprattutto dai comitati locali; anche se coscientemente tutti sanno della inutilità di queste azioni.

L’ultimo, in ordine di tempo, ad arrivare sulla scena (anche se, ad onor del vero, si era già esposto ma insieme ad altri un paio di anni fa con una presenza della dismessa stazione di Padula) è il senatore grillino prof. avv. Francesco Castiello con una interrogazione a risposta scritta inviata al Ministro delle infrastrutture e delle mobilità sostenibili; una interrogazione come al solito ben scritta e molto comprensibile, come nello stile del senatore; una interrogazione racchiusa in dodici per rifare la storia di quanto accaduto e per chiedere al Ministro:

1. se è a conoscenza dei presupposti economico-sociali e tecnici che inducono all’individuazione della linea Sicignano – Lagonegro quale linea regionale da riaprire al traffico commerciale ed interconnettere alla tratta AV Battipaglia – Praja, utilizzando gli specifici fondi previsti dal fondo complementare al PNRR;

2. quali iniziative intende assumere per realizzare l’obiettivo della riapertura della linea anzidetta al traffico commerciale, rispettando le aspettative delle comunità locali che da decenni attendono tale evento promesso e non attuato, in spregio all’indirizzo governativo di salvaguardia delle aree interne dallo spopolamento e all’affidamento costituzionalmente tutelato (artt. 3 e 97 Cost.).

 

Una interrogazione assolutamente significativa che mette a nudo i due punti principali della vicenda senza perdersi in inutili chiacchiere propagandistiche.

Peccato, però, che la stessa interrogazione è stata pubblicizzata poco e male, soprattutto non è stata accompagnata da altre riflessioni; qui non siamo in presenza di un argomento che può essere catturato come una scarna notizia da dare prima degli altri; gli argomenti seri necessitano di un attento studio da parte di un apposito ufficio stampa che nel caso di specie è apparso poco funzionante e praticamente riduttivo rispetto al clamore con cui doveva e deve essere accompagnata la notizia per avviarla verso una sana e costruttiva riflessione da parte di tutti. Ecco perché anche questo intelligente intervento del sen. Castiello è destinato al macero.

In passato, nell’agosto 2010, ebbi modo di scrivere un lungo articolo in merito che non era solo cronaca ma anche una proposta; lo riprenderò quanto prima. Nel frattempo, per correttezza deontologica, provvedo a pubblicare integralmente l’interrogazione del senatore.

Legislatura XVII – Atto Senato

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

CASTIELLO – Al Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili

PREMESSO CHE:

 Il traffico ferroviario sulla tratta Sicignano-Lagonegro è stato sospeso dal 1 Aprile 1987 per l’esecuzione dei lavori di elettrificazione della tratta Battipaglia-Potenza-Metaponto-Taranto, di cui costituisce una diramazione; tali lavori sono stati terminati nel 1993, ma la tratta Sicignano-Lagonegro è rimasta chiusa.

 Dal 1 aprile 1987 ad oggi è attivo un servizio sostitutivo con autobus di Trenitalia, che prevede 16 corse, giornaliere, sulla direttrice Napoli- Battipaglia- Lagonegro, finanziato dalla Regione Campania.

 è attivo, inoltre, un servizio di trasporto pubblico di linea, con autobus di imprese private in concessione, finanziato dalla Regione Campania nell’ambito del contratto di servizio per il Trasporto Pubblico Locale, su gomma, sulla direttrice Napoli-Salerno-Battipaglia-Vallo di Diano.

 La tratta Sicignano-Lagonegro non è individuata e classificata come tratta ferroviaria ad uso turistico, ai sensi dell’art. 2 della Legge 8 agosto 2017 n. 128.

 La Regione Campania ha stipulato il 17 febbraio 2020 una convenzione con RFI per la redazione di uno studio di fattibilità, costo 1.700.000 euro, finalizzato all’uso turistico della tratta Sicignano-Lagonegro che, ad oggi, non risulta essere stato ancora pubblicato.

 Il PNRR prevede la realizzazione della tratta AV Battipaglia-Praja a Mare, che attraverserà il Vallo di Diano, parallelamente all’autostrada SA-RC ed alla linea ferroviaria Sicignano-Lagonegro.

 Nel fondo complementare al PNRR sono stati stanziati 940 Milioni di euro destinati, specificamente, al potenziamento delle linee regionali, con priorità per quelle del Sud da interconnettere con le tratte AV.

 La linea Sicignano-Lagonegro è l’unica linea regionale esistente che può essere interconnessa alla tratta AV Battipaglia-Praja.

 Ad oggi le Amministrazioni Comunali degli Alburni(Comuni di: Sicignano degli Alburni e Ottati, Comunità Montana degli Alburni) e della Regione Basilicata (Comuni di: Brienza, Marsicovetere, Tramutola, Sasso di Castalda, Satriano di Lucania) hanno chiesto, con formale delibera, al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile ed a RFI di riaprire al traffico commerciale la linea Sicignano-Lagonegro, con interconnessione della medesima alla tratta AV Battipaglia-Praja, localizzando la fermata AV , prevista nel Vallo di Diano, ad Atena Lucana.

Roma, 26 agosto 2021                                                                   Senatore Francesco Castiello

 

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