ALTA VELOCITA’: gentili parlamentari, sindaci e assessori … vi scrivo !!

 

aldo bianchini

SALERNO – Nel giro di pochi mesi la promessa di prolungamento dell’alta velocità ferroviaria (per intenderci quella che viaggia a 300 km all’ora) da Afragola fino a Reggio Calabria è diventata soltanto una palestra dialettico-politica nella quale allenarsi a mostrare i muscoli, a sfoderare insospettate amicizie, a cercare di tamponare di qua e di là le notizie contraddittorie che fuoriescono da ben attrezzati uffici romani e per riportarle sotto l’ombrello personale dei protagonisti (politici, istituzioni, avvocati, medici e semplici cittadini) che con un malcelato millantato credito spendono nei confronti dei loro bacini di influenza.

Nascono così, ma soltanto nell’immaginario e neppure sulla carta, stazioni di alta velocità un po’ dappertutto, finanche a Romagnano (paese dimenticati con stazione ferroviaria di quarto ordine in cui non fermava neppure la littorina del tempo che fu) per non dire Atena Lucana e Sapri dove i sindaci si apprestano già a sorvegliare  e disciplinare file gigantesche di viaggiatori ai fini della sicurezza ambientale e personale. Addirittura il sindaco di Sapri, Antonio Gentile, nel corso di un infuocato consiglio comunale ha minacciato l’imminente sciopero della fame insieme al suo predecessore Giuseppe Del Medico e ad alcuni consiglieri e assessori.

Per carità non fatelo, non siamo più ai tempi di Pannella, perché rischiate di passare a miglior vita in quanto con i tempi biblici, già annunciati per il prolungamento da Afragola fino a Salerno passando per Napoli, che rischiano di ingigantirsi per le tratte a sud di Salerno fino a circa un trentennio (se tutto va bene !!) non depone favorevolmente per uno sciopero della fame. Ritirate quindi, ed alla svelta, questa ridicola e inattuabile minaccia. Lo stesso invito è rivolto anche al presidente del resuscitato Comitato Civico 1987 Vittorio Napolitano ed al sindaco di Atena Luigi Vertucci che cominciano, parimenti, ad agitarsi.

C’è tempo, c’è molto tempo; e non è neanche vero che decisioni prese oggi varranno anche fra trent’anni (questa la stima media per far partire i lavori); la metamorfosi della politica istituzionale ci ha abituati a vederne di tutti i colori; quindi tutti tranquilli, e se proprio non avete niente da fare continuate ad allenarvi nella sopra citata palestra dialettico-politica.

Proprio come ha fatto, anche lui in questi giorni, il noto avvocato penalista saprese Francesco Maldonato (cassazionista di vaglia) che è sceso a gamba tesa nella spietata tenzone per rinfrescare la memoria a tutti e per dimostrare, in punta di diritto, che anche un semplice cittadino, nonchè valido professionista, può smuovere le montagne in forza dei canali-amicali che gli consentono di rivolgersi addirittura direttamente al Presidente del Consiglio dei Ministri con una lettera aperta che è un inno alle insospettabili capacità relazionali che tutti possiamo avere anche con il Capo del Governo e che consentono di suggerire accorgimenti e varianti tecniche sull’ipotetico percorso quasi come se ognuno di noi potesse trasformarsi in un allievo di spicco del grande Renzo Piano.

avv. Francesco Maldonato

Condivido lo scritto dell’avv. Maldonato, con la sua lettera aperta ha dimostrato che le stazioni, i percorsi, i prolungamenti non li decidono i sindaci di Sapri, di Atena Lucana o di Romagnano, così come quello di Salerno ed anche di Napoli; queste cose, partendo dagli antichi greci, vengono decise o rivoltate altrove, lì dove ci sono le vere leve del potere.

Diamoci, quindi, tutti una calmata perché i tempi sono lunghissimi e non  hanno niente a che fare con quelli cosiddetti europei.

 

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