da Antonio Cortese (giornalista)
Una candidatura dal colore piccante alle prossime elezioni amministrative di Salerno dopo quasi quarant’anni di sdoganamento psicologico nel meridione cattogarantista non può che non fare notizia. Un film a stelle e strisce più recente denominava “La regina del deserto” questa candidatura per i nuovi rotocalchi e non solo. Ecco chi sono i potenziali elettori che camminano in queste dune sabbiose: quelli che avrebbero voluto levarsi lo sfizio di votare Ilona Staller negli anni ottanta; gli oramai trasformisti, anche loro, votanti di protesta; gli spensierati; gli anonimi dalla sindrome disfattista con mortadella annessa alla scheda elettorale. Aggiungendo l’entourage, questa candidatura, e anche stavolta senza scandalo alcuno, può vincere la tornata in una circoscrizione che ha sempre più fame di pubblicità. Per tornare a ridere e potersi vantare di una prassi politica che si sa, c’è sempre stata lì dove ci sia il più elementare e naturale scambio di voti. Un reset squallido a qualunque gioco di potere, senza stress per chi crede, almeno lui, di essere libero, anche per dare una scossa a chi propaganda un voto sempre corretto e responsabile.