aldo bianchini
SALERNO – Ho ricevuto da Gaetano Amatruda (giornalista, già portavoce dell’ex presidente della regione Stefano Caldoro e riferimento salernitano del “Nuovo PSI”) un articolo-approfondimento sul “caso Priscilla” che è stato pubblicato sul giornale online diretto dallo stesso Amatruda “Il pezzo impertinente” in data 30 agosto u.s.
L’articolo, firmato da Amatruda, dal titolo “La pornografia più volgare è quella dei trasformisti salernitani. E tutti tacciono” racchiude, in poche battute, il pensiero che in tantissimi di noi si è fatto strada già da molti anni e che, invece, stenta a decollare nella mente di chi dovrebbe a maggior ragione, in pubblico e in privato, dimostrare con atti e non parole di essere al di sopra e al di fuori di certi pregiudizi che in molti casi sono davvero “un trasformismo becero e di maniera” pur di conquistare qualche simpatia in più.
Solitamente i giornali e i giornalisti non pubblicano gli articoli scritti da altri e pubblicati da altre testate; io e Gaetano apparteniamo, però, ad un’altra generazione di giornalisti, ovvero quei pochi in gradi di riflettere sempre e comunque sulle cose che ci circondano e sui fatti che regolano la nostra esistenza.
Quindi faccio integralmente mio l’articolo di Gaetano Amatruda e lo offro a tutti i lettori di questo giornale nel senso di un doveroso omaggio nei confronti di chi (Priscilla !!) ha subito una palese discriminazione in una città fatta da molti nani e tantissime ballerine.
La pornografia più volgare è quella dei trasformisti salernitani. E tutti tacciono
È una strana città Salerno, è strano il mondo della comunicazione, per fortuna con le sue eccezioni, e della politica. Molti si sono indignati per il caso Priscilla, tutti tacciono per il ‘fenomeno’ dei trasformisti. Ecco i fatti. In occasione delle elezioni amministrative ha fatto discutere, molto, la disponibilità all’impegno di Priscilla Salerno. Questa testata ha sposato la sua causa perché la conosce e la stima. Perché ha seguito le sue battaglie. Perché è controcorrente, impertinente appunto. Priscilla, attrice hard ed imprenditrice di successo che fattura molto più di sedicenti politici senza un mestiere, era pronta ad una candidatura in uno schieramento. Veti incrociati e falso moralismo le hanno impedito,al momento, di essere in campo. Gli ipocriti, nel centrodestra e negli altri schieramenti, hanno balbettato sulla sua professione, hanno taciuto quelli delle crociate sul Dll Zan, i signori della sinistra radical chic, nessuno ha avuto il coraggio di dire in pubblico quello che si raccontava in privato. Il porno, la sua attività, è diventata una colpa ed allora il lecito viene trasformato in illecito, il pregiudizio diventa sentenza. I più curiosi, in verità i più ridicoli, hanno inventato il suo feeling con più coalizioni, hanno ingigantito e strumentalizzato legittimi contatti con esponenti politici della città. Premesso che, soprattutto per chi è all’inizio, è legittimo confrontarsi con tutti, è diventata una colpa l’ascolto. Gli stessi che si sono lamentati, che hanno dato lezioni di etica e correttezza, hanno taciuto sul più triste e scoraggiante fenomeno del trasformismo. Non una parola, dalla politica e da certa stampa, sugli Stasi di turno passati da De Luca al centrodestra, non una parola sui Zitarosa passati dal centrodestra alla coalizione di Enzo Napoli. Non una parola su quelli che, nei diversi schieramenti, finite le prebende, si atteggiano ad uomini liberi, a strateghi. Per carità, il cambio di idee è sempre legittimo e non può essere una colpa ma esso deve avvenire sulla politica, su scelte chiare, deve essere argomento e credibile. Costruito per tempo. Preoccupano quei passaggi che avvengono all’improvviso, dopo aver condiviso, per anni, scelte e percorsi. Su questi andrebbe acceso più di un riflettore. E sono diversi i casi ma nessuno parla. A Napoli ed a Caserta, episodi simili, hanno scatenato dibattito, opinionisti ed osservatori hanno sollevato dubbi, raccontato criticità, a Salerno tutto passa nella indifferenza generale. Una cortina di silenzio copre tutto e tutti. Gli unici che hanno spiegato e costruito, nei mesi, le rotture sono i consiglieri di ‘Oltre’. Per essi è diverso perché il percorso è stato chiaro ed alla luce del sole. Lo stesso, però, per rimanere nel campo di Elisabetta Barone e su considerazioni più generali, passando dai singoli alle forze politiche, non può dirsi delle scelte dei grillini. I cinque Stelle, anche qui un silenzio colpevole, in città si dicono alternativi a De Luca mentre a venti kilometri (Eboli per la precisione) lo dimenticano ed a Napoli addirittura parlano di laboratorio politico in relazione alla alleanza con il Pd del Governatore. Un trasformismo esagerato, travestito da strategia politica. Ecco, allora, l’ipocrisia. Quella più irritante. Su Priscilla, un po’ perché attrice, un po’ perché donna, è giusto dibattere, è giusto organizzare servizi in tv e pezzi sui giornali mentre per i trasformisti della politica, per quelli davvero pornografici, si deve raccontare nulla. Non va bene. Si discuta di tutte le scelte, siano i candidati sindaco a dare l’esempio. Hanno una grande occasione per scrivere pagine di buona politica. Si parli dei passaggi e della motivazioni sul tavolo e non, come sta avvenendo, sotto il tavolo. È interesse dei singoli che hanno cambiato e delle intere coalizioni. Si può cambiare idee ma le posizioni vanno spiegate, senza c’è solo trasformismo.