da Antonio Cortese (giornalista)
COSTA d’AMALFI – Grazie alla pubblicazione casuale di foto d’epoca, sui social network una cartolina a colori degli anni cinquanta è apparsa ed è circolata regalando ai più il tipico glamour nostrano della moda che fortunatamente resiste ancora a Positano, capitale concreta della sciccheria internazionale. Osservando bene lo scatto ci si accorge del manto stradale che veniva riparato con apposite “toppe” di catrame preparato e sistemato semplicemente sulla singola eventuale buca. Dagli anni settanta invece tre pozzanghere bastano ad autorizzare l’intero rifacimento della determinata tratta, con lavori in corso, blocchi al traffico e semafori ad alternanza, oltre alle lunghe attesa per la messa in opera. Poiché la foto si riferisce alla Costiera salernitana, si capisce facilmente perché dopo anni di insistenza ottusa ogni anno crollano pezzi di roccia o della stessa montagna. Non è una accusa tale constatazione, anche perché ovunque oramai si procede in modo aggravato proprio sugli strati più vulnerabili; ma almeno da qui in poi saremo più consapevoli se un lavoro stradale si stia effettuando per motivi estetici o col relativo alibi, perché la pragmatica la capisce anche un bimbo dell’asilo.