Green pass e Scuola, il Garante della Privacy:non è consentita la verifica dei dati sanitari, i Dirigenti Scolastici devono limitarsi solo a verificare il possesso della certificazione.

 

Dr. Pietro Cusati (giurista-giornalista)

 

Roma, 25 agosto 2021. Il  green pass sta  preoccupando giustamente  i Dirigenti Scolastici, che dovranno provvedere al controllo di docenti e personale ATA all’ingresso delle Scuole. I Presidi non possono  nominare supplenti prima del quinto giorno di assenza. Le classi restano scoperte in attesa che gli insegnanti completino le operazioni di controllo del green pass. Il Green Pass è obbligatorio per docenti e personale scolastico, ma non per gli studenti. Fanno eccezione gli universitari, che invece dovranno avere la certificazione verde per lezioni ed esami. I docenti e il personale scolastico,compresi gli addetti alle mense e all’amministrazione, invece, pur non avendo alcun obbligo vaccinale per poter entrare a scuola dovranno essere in possesso del Green pass, quindi dovranno essere o vaccinati o guariti dal Covid. In alternativa, si dovrà esibire un tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti. Sono esonerate le categorie esenti, purché la loro condizione sia certificata da una struttura sanitaria. In questo caso, tuttavia, le scuole potranno utilizzare una parte delle risorse extra per coprire il costo dei tamponi. Che invece saranno a carico dei no vax.Per i docenti il mancato rispetto di queste prescrizioni varrà come assenza ingiustificata: niente stipendio e, dopo 5 giorni consecutivi di assenza, sospensione del rapporto di lavoro. Da quel momento gli istituti potranno convocare un supplente: è stato stanziato un fondo di 358 milioni per le supplenze di personale assente ingiustificato.Sono previste per dipendenti e dirigenti scolastici, se qualcuno viene trovato a svolgere servizio senza Green pass, possono incorrere in sanzioni da 400 a 1.000 euro. Se in una classe emerge un caso di positività verrà imposto un periodo di quarantena: dieci giorni per i non vaccinati, solo sette giorni per i vaccinati. Sarà sempre la Asl, però, a predisporre nel dettaglio la procedura per la classe. In caso di focolaio più esteso, si potrà decidere di chiudere la scuola. L’educazione fisica si potrà fare ma solo in zona bianca senza l’obbligo di mascherina e sempre con un distanziamento di almeno 2 metri. Se tali attività si svolgono al chiuso, bisognerà garantire l’aerazione dei locali.  Secondo la Direttiva Europea gli Stati devono “assicurarsi che i cittadini siano informati del fatto che la vaccinazione non è obbligatoria e che nessuno è politicamente, socialmente o altrimenti sottoposto a pressioni per farsi vaccinare, se non desidera farlo,garantire che nessuno sia discriminato per non essere stato vaccinato, a causa di possibili rischi per la salute o per non voler essere vaccinato”. Non si riesce ad avere chiarezza,se qualcosa va storto la colpa è dei Dirigenti Scolastici. Non è consentita la verifica diretta delle scelte vaccinali e della condizione sanitaria da parte dei dirigenti scolastici, devono limitarsi a verificare il possesso di una certificazione valida. “Questa soluzione solleva più d’una perplessità, non solo in termini di privacy ma anche di ragionevolezza della misura. In tal modo, ad esempio, non si potrebbe accertare se un vaccinato nel frattempo si è contagiato, vanificando il senso del Green Pass. E per quanto riguarda i certificati di esenzione, servono cautele per evitare la rivelazione di dati sanitari e patologie.” Lo ha detto il Garante per la Protezione dei dati personali Prof. Pasquale Stanzione, in un’intervista a ‘La Repubblica’ in merito all’ipotesi che le scuole possano avere gli elenchi dei  professori  vaccinati. L’auto certificazione osserva il Prof. Pasquale Stanzione non è attualmente prevista dalla normativa vigente. Se venisse introdotta per legge, ci si dovrebbe comunque limitare alla sola certificazione dell’assenza di condizioni che impediscono l’ingresso a scuola, senza riferimento a dati ulteriori”. Il check del Green pass non prevede nella schermata la data di scadenza, né la modalità usata per ottenerlo,vaccino, guarigione o tampone, per garantire la protezione dei dati sensibili. Di conseguenza i dirigenti scolastici, o i loro delegati, dovranno effettuare il controllo giornalmente,vanno evitate le discriminazioni in base alle scelte vaccinali e l’indebita conoscenza, da parte di soggetti non legittimati, dei dati sanitari degli interessati.

 

 

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