Il Capitano Francesco De Simone, “Capitan Frank”, ci racconta come è nata l’ispirazione per scrivere la canzone “Le Lavandou” ad Antonio de Curtis, Totò

 

Alberto De Marco

Nell’anno 1961 il Capitano Francesco De Simone, “Capitan Frank”, apparteneva al Compartimento di Torre del Greco (NA) con la matricola 32203, ed era il Comandante dello yacht “ALCOR” di Antonio de Curtis, Totò, con bandiera americana (papillon).  Nonostante le esperienze e gli importanti incarichi professionali, che aveva assunto nelle epoche successive, manifesta ancora oggi per quel periodo che ha frequentato Antonio de Curtis, che si è comportato sempre, anche quando Capitan Frank, ha lasciato l’incarico di Comandante, come un fraterno amico, una straordinaria emozione, una pulsione intensa ed un grande insegnamento del Principe al suo cuore, che continua ancora oggi a condizionare la sua vita con quell’infinita umanità, che si materializza nel “verbo dare” e si manifesta attraverso l’aiuto quotidiano, disinteressato e silenzioso per il suo prossimo e soprattutto per i meno abbienti, diventando la “pietra miliare”, che continua ad animarlo. In una recente conversazione con il “Capitan Frank”, ci ha narrato uno dei suoi piacevoli ricordi del 1961, che riguardavano “Antonio de Curtis, Totò, il Grande Artista dalla Straordinaria Umanità”, quando si trovavano in Francia e precisamente a Cannes. Nel corso di una navigazione costiera, senza alcuna meta organizzata, ma soltanto per iniziativa del Comandante dello yacht, erano entrati nel porto di Le Lavandou, un luogo che Antonio de Curtis non conosceva e che l’aveva estasiato sin dalla visione del primo istante, dove sostarono per alcuni minuti, prima di ripartire per Cannes. Durante la navigazione il Principe, faceva continue domande al Comandante, in riferimento al porto di Le Lavandou, che gli rispose con la consueta sincerità: “… è la prima volta che sono venuto in questa zona, frequentemente sono stato a Marsiglia e Tolone …”.  Ricorda altresì: “…. che passarono soltanto pochi giorni, quando Antonio de Curtis, mi disse di tornare nel porto di Le Lavandou, perché era un luogo meraviglioso, ignorato dai turisti, lo yacht del Principe era solitario nell’approdo, per queste ragioni, in breve tempo, l’attore, il poeta e l’autore di celebri canzoni, né scrisse in quell’occasione un’altra in francese, “Le Lavandou”, dedicandola al Villaggio del Var, sulla costa sud occidentale della Francia, dove passò le vacanze da metà luglio alla fine di agosto. La canzone successivamente fu mirabilmente interpretata in francese dal cantante, Achille Togliani. Questo luogo fiabesco, purtroppo oggi è imperversato da “uno sciame” di diverse centinaia di imbarcazioni, accompagnate dalla confusione e non sempre dal rispetto per l’ambiente, hanno in parte esautorato la magia di quel luogo.

“Le Lavandou” (traduzione della canzone in italiano)

Io conosco sul mare della Provenza un grazioso angolo che profuma di tutto, tre sillabe d’azzurro che danzano nel mio cuore chiamandomi dolcemente. Di ritorno dal mio mare splendente alla mia terra, invidierò il cielo pazzo. Profumi con essenza amorosa in ritorno dal caro Lavandou. Oh! bel paese di Lavandou dove si può vivere il proprio sogno. Oh, dolce paese dI Lavandou dove si può amare senza tregua. Volteggiare nel tuo cielo è una festa nell’ora folle della kermesse. Una volta che si è vista la tua immagine, essa resta nel profondo dei nostri spiriti. Un giro di valzer, come una nuvola che inonda l’ora del cielo, insieme all’acqua migliore del mondo e tutto questo è un Paradiso. Antonio de Curtis

Il Capitano Eugenio De Simone, “Capitan Frank” è uno degli amici di Totò, come il Maestro dell’Immagine, Carlo Riccardi, “il vero paparazzo della dolce vita”, il protagonista nel campo della pittura “della quinta dimensione”; come l’attore e Direttore del Teatro Stabile di Trieste, Arnaldo Ninchi; che unitamente agli interventi dei cantanti: Massimo Ranieri; Albano; Renzo Arbore; nonché degli attori, Antonio Angrisano e Yari Gugliucci; del giornalista della RAI, Giancarlo Governi; del Maestro Paolo Pezzella, già tenore dell’Accademia Santa Cecilia; del Direttore dell’Archivio di Stato di Salerno, Renato Dentoni Litta; hanno impreziosito il film documentario “Umanamente Totò poi il Comico” di 2 ore ed 8 minuti. Regia di Alberto De Marco e di Francesco Esposito. Con la preziosa collaborazione del Regista siciliano, in qualità di Director Special Guest, Francesco La Rosa. Produzione dell’Associazione Amici di Totò….a prescindere! – Onlus e dell’emittente televisiva “Telecolore”. “La prima” del film, che “dulcis in fundo”, si è arricchito ulteriormente con il ritrovamento fortuito di un’intervista inedita a Totò, del giornalista della RAI, Lello Bersani, particolarmente  significativa per la criticità del Principe nei confronti di un certo malcostume, purtroppo ancora oggi imperante, Ha ricevuto recentemente dalla Direzione Generale per il Cinema del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, il nulla osta per la distribuzione cinematografica, sarà presentata a Roma il pomeriggio di lunedi 25 ottobre, presso una prestigiosa sede istituzionale. Precederà le Premiazioni della XXIV Edizione/anno 2021 del “Concorso Internazionale Artistico-Letterario Antonio de Curtis: (Totò), Principe, Maschera, Poeta”, in occasione delle celebrazioni del 123° anniversario della nascita del grande artista, Antonio de Curtis, Totò e del 54° anniversario della morte. Presenteranno la prestigiosa manifestazione: il Dott. Aldo Bianchini, già Editore di dentrosalerno.it e Direttore dell’emittente televisiva “TV Oggi”, attuale Direttore del giornale  on line, ilquotidianodisalerno.it e della Rivista “Città Vallo” e l’attore Angelo Blasetti. All’importante manifestazione parteciperanno come di consuetudine     delle precedenti Edizioni degli Ospiti straordinari e ci saranno delle piacevoli sorprese.

 

 

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