Aldo Bianchini
VALLO di DIANO – Più di una volta mi è capitato di scrivere su Paolo Cristinziano (capitano comandante della Compagnia dei Carabinieri di Sala Consilina) da quando, nel settembre 2020, è arrivato nel Vallo di Diano per ricoprire l’importantissimo incarico, oltretutto in piena era pandemica.
Subito dopo la cerimonia del suo insediamento, alla quale ho avuto il piacere di partecipare, ebbi modo di scrivere: “Ho appena conosciuto, e solo per qualche minuto il nuovo capitano “Paolo Cristinziano” che mi è apparso subito come un ufficiale deciso, preparato, operativo (non a caso viene dal comando del nucleo radiomobile di Frascati sotto la cui gestione ricade anche la loc. Tor Bella Monica, pericolosa periferia romana) e, soprattutto, molto disponibile e aperto per un rapporto organico e ostruttivo con tutto il territorio ricadente sotto la sua competenza militare. Il cap. Cristinziano, quindi, ha iniziato nella maniera migliore il suo mandato di comandante della Compagnia dei Carabinieri di Sala Consilina che sotto la sua giurisdizione conta ben 12 Stazioni Locali: “Dobbiamo rivolgere tutti i nostri sforzi verso il grado di sicurezza percepita dai cittadini -ha detto- Anche il singolo furto deve essere un obbiettivo da raggiungere. È importante, inoltre, avere una forte comunicazione con la popolazione, ascoltare quali sono i reali problemi. Una comunicazione che non potrà fare a meno di un ottimo rapporto interfacciato con tutte le testate giornalistiche locali e dei loro giornalisti; ai quali fin da ora lascio la libertà di contattarmi telefonicamente in ogni momento del giornata. Gli stessi cittadini, devono segnalare tutto quello che loro ritengono possa essere un problema”.
Proprio sulla “sicurezza percepita” voglio, oggi, mettere l’accento della cronaca-approfondimento che è giusto fare dopo una brillante operazione messa a segno per l’individuazione del “presunto responsabile” dell’incendio gravissimo che ha devastato 50 ettari di agro tra Caggiano e Salvitelle; una operazione che ha subito ricevuto l’avallo della Procura di Lagonegro che ha richiesto ed ottenuto dal GIP gli arresti domiciliari per lo sventurato 56enne di Caggiano sul cui capo ora pende un’accusa gravissima che sul piano penale potrebbe costare anche molto caro al volontario dell’associazione di guardie ambientali.
La sicurezza percepita, amici lettori, è molto spesso superiore alla stessa pericolosità reale esistente in un territorio; il cittadino percepisce il clima ambientale del territorio e, quando non si sente ben protetto dalle istituzioni locali e, soprattutto, dalle forze dell’ordine (in special modo dai Carabinieri) avverte un pericolo ancora maggiore per la sua legittima incolumità psichica e fisica. Molto spesso, difatti, la microdelinquenza agisce anche sulla psiche del cittadino con intimidazioni sottili e difficili da dimostrare ovvero si muove e colpisce l’ambiente in cui vive lo stesso cittadino per scoraggiarlo e per indurlo ad una riduzione inarrestabile della sua capacità di credere nelle istituzioni chiamate a proteggerlo.
In pratica la sicurezza percepita è la sommatoria di tanti elementi che se ben assemblati può portare o meglio riportare il cittadino in maniera positiva verso le istituzioni; insomma combattere, ad esempio, l’illegalità nei cantieri di lavoro (come a volte l’Arma fa, anche se non è il suo principale compito, ci sono specifici Enti preposti alla bisogna) è soltanto un piccolissimo tassello che, purtroppo, incide pochissimo nella sfera di giudizio del singolo cittadino che si sente, naturalmente, più protetto quando viene bloccato sul nascere un traffico di droga che incide molto sulle giovani generazioni, oppure quando viene acciuffato un presunto piromane che danneggia l’ambiente in cui tutti devono vivere e muoversi.
Dal settembre ad oggi ho incontrato il cap. Cristinziano soltanto il giorno del suo insediamento salese, ma da subito ho avuto la sensazione (oggi pienamente confermata dai fatti) che l’ufficiale dell’Arma ha capito da sempre la differenza sostanziale tra “sicurezza percepita” e “sicurezza reale”, e dall’alto del suo compito si è impegnato a fondo, con sistemi tradizionali di indagini ed anche con sistemi tecnologizzati, per il consolidamento di uno “stato di legalità” del territorio di competenza della Compagnia ai suoi ordini; e sa anche benissimo Cristinziano che è stato chiamato ad operare su un territorio che non è “un’oasi felice”, ed in questo è riuscito a trovare un’ottima intesa anche con la Procura della Repubblica di Lagonegro.
Legione Carabinieri Campania – Comando Provinciale di Salerno
Comunicato Stampa
caggiano, un fermo per incendio boschivo: i carabinieri della compagnia di sala consilina, in collaborazione con i carabinieri forestali di polla, hanno eseguito un decreto di fermo del pubblico ministero, emesso dalla procura della repubblica di lagonegro, nei confronti di un 56 enne residente a caggiano. l’uomo, iscritto ad un’associazione di guardie ambientali, e’ ritenuto responsabile del grave incendio sviluppatosi lo scorso 14 agosto che ha interessato circa 50 ettari di terreno tra i comuni di caggiano e salvitelle. le indagini, condotte in un primo momento dai carabinieri forestali e poi ampliate in seguito dai militari del nucleo operativo dei carabinieri di sala consilina, su delega della procura di lagonegro, hanno consentito di raccogliere gravi indizi a carico del cittadino caggianese. all’individuazione del piromane si e’ giunti grazie all’escussione di alcuni cittadini che, nell’immediatezza dei fatti, avevano fornito una descrizione del possibile autore del grave incendio che era stato visto transitare a bordo della propria autovettura, nelle immediate vicinanze del luogo dove era stato appiccato uno dei focolai. il successivo controllo, eseguito nei confronti dell’uomo, ha consentito di rinvenire all’interno del veicolo, alcune taniche vuote, residui di olii e carburanti nonche’ strumenti idonei all’accensione del fuoco. il quadro indiziario e’ stato reso ancora piu’ granitico negli ultimi giorni, allorche’ la procura della repubblica di lagonegro ha incaricato i carabinieri della compagnia di sala consilina a svolgere ulteriori accertamenti. il sopralluogo effettuato dai militari ha consentito anche di ricostruire i movimenti dell’uomo e di individuare il luogo preciso dove e’ stato appiccato il fuoco, circostanza quest’ultima confermata anche da un testimone che transitava proprio nei pressi in cui il piromane aveva fatto partire le prime fiamme. il gip del tribunale di lagonegro ha ravvisato i gravi indizi a carico del 56 enne e ha disposto la misura degli arresti domiciliari presso la propria abitazione.