Prof. Nicola Femminella
(umanista – scrittore)
Ritengo doveroso riferire talune iniziative di cui si è reso promotore il consigliere regionale Michele Cammarano, presidente della Commissione delle Aree Interne della Regione Campania, che mi hanno visto testimone coinvolto nelle circostanze da lui poste in essere.
Tutto è iniziato nel mese di luglio, quando con la prof. Rinaldi di Vallo della Lucania siamo stati invitati a Paestum da Cammarano per un colloquio informale sulle condizioni socio-economiche nelle quali si consuma ogni giorno nei comprensori a sud di Salerno il fenomeno delle partenze dei nostri giovani diplomati e laureati verso mete lontane, che unite ad altre spinte sociali procurano uno spopolamento delle zone interne. Uno scambio di opinioni su come contrastare il triste fenomeno. Nelle vesti di Presidente della Commissione già citata ha lanciato un appello a tutti coloro che si interessano del fenomeno, con l’intento di raccogliere opinioni e giudizi, chiamandoli a far parte di sottocommissioni territoriali sulle azioni concrete da intraprendere nel Cilento per favorire una inversione della tendenza. Le cerca perché si possa imprimere un’azione politica volta ad accelerare eventuali interventi e porre riparo alla deriva dell’emigrazione, che incalza non poco il destino dei paesi interessati.
L’ incontro si è protratto per alcune ore. Sono bastate per apprezzare la passione del Presidente per il compito istituzionale a cui è chiamato e per il legame che nutre per i nostri territori interni. Molte sono state le problematiche sulle quali ci ha condotto il confronto di idee. E individuate anche taluni percorsi per giungere a proposte possibili, nonostante ritardi e inadempienze del passato le abbiano rese a dir poco problematiche. Una strada irta di difficoltà certamente, ma bisogna pur segnare un inizio che rinnovi speranze e promuova azioni ricostituenti.
Abbiamo ripreso e approfondito il messaggio di unità del Cilento raccomandata caldamente dall’assessore regionale al turismo Felice Casucci nelle visite da lui effettuate a Padula e Camerota. Tale enunciato aleggia anche nella mia ultima opera “Tesori nelle Terre dei Lucani e Sanseverino” e nei numerosi articoli scritti sulle questioni che acquistano sempre più rilevanza nelle nostre terre; mentre Cammarano illustrava i nuovi orizzonti verso i quali le aree interne devono indirizzare la rotta, alla luce di leggi a sostegno e di nuove occasioni favorevoli, questa volta sostenute da finanziamenti inediti, significativi e, si spera, poco intralciati dalla burocrazia. Un colloquio, il nostro, che non esito a definire interessante e saldamente ancorato ad una piattaforma di analisi plausibili e soluzioni possibili che hanno lasciato me e la mia amica, lo confesso, sorpresi, perché spesso abbiamo incontrato politici condizionati dalla fretta, che propinano discorsi infarciti di luoghi comuni e interrotti a metà. Senza conclusioni e sbocchi che incidano sui problemi posti sul tavolo. Spesso abbiamo perso tempo per la vacuità dei risultati finali. Al termine ha spiegato la strategia operativa che intende seguire. Incontri con i sindaci e rappresentanti locali delle istituzioni, raccolta sul territorio di suggerimenti e dati utili, individuazione delle vocazioni dei territori, traguardi concreti da perseguire. Con tale convincimento ha voluto sottocommissioni di studio, invitando esperti nei vari settori a farne parte gratuitamente. Il suo obiettivo è quello di creare un laboratorio permanente nel quale elaborare azioni e progetti mirati da inserire nei piani di sviluppo delle aree interne, alle quali le politiche regionali stanno dando voce, per intercettare nel modo e tempi giusti anche le risorse del Recovery Fund. Ci ha chiesto di far parte delle sottocommissioni Istruzione e Turismo per dare un contributo derivante dalle nostre esperienze nel settore scolastico e dalle conoscenze accumulate per motivi di lavoro in ogni paese del Cilento. Nell’occasione ho proposto di includere nelle sottocommissioni relative all’ambiente anche Mimmo Pandolfo, presidente della Federazione Italiana Escursionismo e conoscitore dei sentieri e delle risorse naturali che sono la ricchezza del Cilento. Insomma partecipazione ed elaborazione di idee a partire dal basso. Per un cantiere di lavoro che produca soluzioni ben studiate e tempi rapidi. Mi sento di poter dire, secondo il mio modesto parere, che tali procedure e modalità di lavoro si rendono adeguate e necessarie, anzi le sole che possono sortire risultati concreti.
Dopo alcuni giorni l’invito a Napoli dove con il gruppo di lavoro del Presidente siamo stati impegnati per l’intera mattinata a individuare e definire i contorni perimetrali di talune questioni che, se risolte e affrontate almeno in parte, potranno costituire obiettivi fondamentali per coloro che devono promuovere lo sviluppo delle nostre zone. Ne è scaturita una check-list, tenendo conto della fattibilità delle azioni da intraprendere. Tra i progetti individuati si è deciso di porre in primo piano le posizioni negative emerse con l’ultima rilevazione OCSE-Pisa sulla lettura, riguardante gli studenti quindicenni. L’Italia presenta posizioni di netta retroguardia per la comprensione di un testo scritto e nella classifica la Campania è ultima. Per circa vent’anni, dal 2000, con la prima rilevazione e l’allarme scattato nella nostra regione, sono stati rivolti richiami vari a chi di competenza per dare il dovuto risultato al problema, rilevando la gravità delle insufficienze rilevate negli studenti. È mancato un riscontro positivo; mai una iniziativa incisiva, spalmata sul territorio. Solo un significativo progetto dell’Amministrazione Provinciale di Salerno voluto dal consigliere provinciale Donato Pica, condotto da me nei primi anni del 2000, nel quale si evidenziavano i dati negativi raccolti con una rilevazione fatta sugli studenti di quinta elementare nei 17 paesi del Vallo di Diano e limitrofi. La lettura è un segnale allarmante sullo stato generale del tasso culturale di una comunità ed è uno dei fondamenti che i giovani devono acquisire perché la scuola possa poi sviluppare in loro la capacità di essere imprenditori di se stessi. L’argomento si trova anche sui testi di economia, per cui mi sembra di aver espresso una verità inoppugnabile.
Dopo alcuni giorni ho ricevuto da parte della segreteria di Cammarano la comunicazione di un incontro per il 27 u.s, con l’assessore all’istruzione Lucia Fortini. In verità mi sono meravigliato della celerità che stavano assumendo l’azione del Presidente e l’impegno richiesto, ma avevo intravisto in lui la determinazione a perseguire risultati concreti e in tempi brevi. La qual cosa mi trovava consenziente. Il 27 l’incontro. Molto proficuo sulla linea dell’interesse e della competenza in materia subito mostrati dall’ass. Fortini. Che ha evidenziato una approfondita conoscenza dell’argomento, di cui ha riconosciuto e sottolineato l’importanza che riveste per la formazione delle giovani generazione. La riunione è terminata con l’impegno di redigere in tempi brevissimi il relativo progetto che dovrà investire i comprensori degli Alburni, Cilento, Golfo di Policastro e Vallo di Diano. In un mese un risultato importante, che dovranno confermare docenti e dirigenti scolastici.
Il secondo impegno ha visto il 5 agosto u.s. l’on. Cammarano a Caselle in Pittari per visitare la città sepolta a Laurelli e a Roccagloriosa per la necropoli lucana in attesa da anni di essere valorizzata. Due siti che, se trovassero un epilogo positivo alla loro oscurità, diventerebbero due pietre miliari sulle aspirazioni del territorio a costituire un distretto archeologico di straordinario richiamo e una occasione occupazionale. L’appuntamento con il sindaco di Caselle, dott. Giampiero Nuzzo, ha visto la presenza dell’archeologa prof. Antonia Serritella dell’Università di Salerno che, infaticabile, continua a frequentare il sito di Laurelli con i suoi studenti e della dott. ssa Maria Tommasa Granese responsabile della Soprintendenza Archeologica di Salerno, che hanno riferito notizie esaurienti sul sito. Quindi, visita all’area degli scavi e meraviglia del Presidente Cammarano per una loro importanza che si percepisce all’istante.
Nel pomeriggio incontro con Anna Maria Nardo, assessore alla cultura del Comune di Roccagloriosa, che opera incessantemente a favore della necropoli lucana. Un lungo e fruttuoso colloquio che è valso per approfondire la lunga storia dell’importante sito, da quando il prof. Gualtieri recuperò negli anni ‘70 un ingente tesoro di reperti in 4 delle 30 tombe ritrovate che ora fanno bella mostra di sé nei due antiquari della bella cittadina.
Una intera giornata, quindi, immersi… nel caldo torrido d’agosto tra risorse del Cilento, quelle che devono essere valorizzate dai politici, amministrazioni e comunità locali, potenzialmente in grado di incidere sulle condizioni socioeconomiche dell’intero Cilento. Finalmente si costituisce l’algoritmo vincente che occorre: in giro per il territori a raccogliere notizie e dati, interazione tra autorità di governo locale e regionale, costruzione di progettualità calibrate, trasferimento delle stesse nelle sedi decisionali, impegno determinato, tenace di tutti i soggetti coinvolti a vario titolo, verifica dei risultati.
Nel Vallo di Diano si richiede il ripristino del tribunale. Facciamolo con voce decisa, ma non ne facciamo un unico obiettivo. Il discorso è più ampio e più importante di quanto si pensi. È in ballo il futuro delle nuove generazioni e bisogna cambiare registro. Continuerò a seguire l’impegno di Cammarano e ne riferirò puntualmente le azioni che porrà in campo. Questo secondo me è un esempio di democrazia compiuta. La fretta del presidente Michele Cammarano è giustificata, perché troppo ritardo si è condensato nel passato e i mezzi a disposizione dell’U.E del Recovery Fund esigono tempi velocissimi. Li adottino anche i Sindaci, i presidenti delle Comunità Montane, dei Gal e coloro che devono rendere conto del proprio operato alle comunità. Per loro e per tutti noi l’impegno è un atto categorico della coscienza.
IL TRIBUNALE DI SALA CONSILINA (SA) VA RIPRISTINATO E’ UNA PRIORITA’ !
Il 30 settembre 2021 si concluderanno i lavori della Commissione per la giustizia nel Mezzogiorno. Il Sud è penalizzato anche dalla lunghezza dei tempi biblici della giustizia civile che incide sulla capacità del Mezzogiorno di attrarre investimenti e anche sulla fiducia dei cittadini nelle istituzioni. La chiusura nel 2013 del Tribunale di Sala Consilina (SA)in Campania, ha rappresentato un caso eclatante di ingiustizia,unico in Italia accorpato ad un Tribunale più piccolo Lagonegro (PZ),fuori Corte di Appello(SA) e fuori regione in Basilicata.Tale aggregazione ha comportato l’eliminazione di una struttura giudiziaria ospitata in una sede idonea a norma, qual era il Tribunale di Sala Consilina (SA), per dislocarla in ristretti spazi insufficienti di grave criticità ad un Tribunale più piccolo quello Lagonegro in provincia di Potenza. Una macroscopica ingiustizia a danno dei cittadini.