Dr. Pietro Cusati (giurista-giornalista)
Sant’Anna di Stazzema (Lucca)12 agosto 2021. In questo piccolo paese sui monti dell’Alta Versilia ,77 anni fa , si consumò una delle pagine più tragiche della seconda guerra mondiale,il 12 agosto del 1944 vennero uccisi 560 civili,tra cui 130 bambini, l’eccidio di Sant’Anna di Stazzema,il rifugio per i più deboli. Fu l’abisso di disumanità, militari delle SS compirono nella frazione Sant’Anna di Stazzema,il rifugio degli sfollati,teatro di crudeltà, un eccidio di civili indifesi, tra i più spaventosi dell’intera guerra. Bambini trucidati insieme alle loro madri e ai loro nonni. Mai più! Un orrore da non dimenticare. A tenere l’orazione ufficiale nella cerimonia di commemorazione è stata la sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento Deborah Bergamini. Dopo la conclusione della cerimonia, alla presenza del senatore Sandro Ruotolo e del giornalista reporter Saverio Tommasi, è stata inaugurata una panchina per la Libertà di Stampa. Realizzata dall’artista e writer Ozmo, pioniere della street art italiana, l’opera fa parte del progetto “Panchine dedicate alla libertà di stampa e di espressione” e resterà permanentemente a Sant’Anna di Stazzema. Sant’Anna di Stazzema ha un record: la strage è avvenuta il 12 agosto 1944, il terzo grado di giudizio del processo è arrivato solo nel 2007, perché i fascicoli furono persi. ‘’Tanto orrore non potrà mai essere dimenticato. E’ iscritto nel testimone che le generazioni più mature consegnano ai giovani. In tanto dolore, in questo abisso di disumanità, affondano le radici della libertà riconquistata, nel nostro Paese e in Europa. La Repubblica nasce proprio nel ripudio della cultura di morte, della volontà di potenza spinta fino a divenire ideologia dell’annientamento. L’Europa divenuta comunità è la risposta pacifica e lungimirante a quel nazionalismo che tanti conflitti ha generato nel nostro continente’’.Lo ha dichiarato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Un sentimento profondo unisce gli italiani ai familiari delle vittime dell’eccidio e ai valorosi superstiti che per tutta la vita hanno portato il fardello di un dolore così grande.
“Il riscatto dall’oppressione e da tante sofferenze fu possibile grazie allo spirito di solidarietà e giustizia, al rispetto dei diritti inviolabili,sottolinea il Presidente Mattarella, che il nostro popolo seppe far prevalere. La democrazia e la libertà richiedono ora di essere continuamente alimentate da valori civili e dal senso di comunità. Anche per questo, la memoria dei momenti più drammatici resta un patrimonio prezioso anche per affrontare le sfide dei tempi nuovi e delle necessarie innovazioni”.