Dr. Pietro Cusati (giornalista)
Fucecchio (FI) 24 luglio 2021. Indro Montanelli era nato il 22 aprile 1909 a Fucecchio, un paesino a metà strada tra Pisa e Firenze, cresciuto con la passione del giornalismo nel sangue, trasmessa dal nonno scrittore Giuseppe Montanelli . Indro Montanelli , ‘’ cocciuto’’ rivendicandolo dal suo carattere Toscano ,due lauree, in giurisprudenza e scienze politiche,il suo giornalismo ha attraversato gran parte del Novecento, intransigente nella difesa della autonomia professionale, è stato per decenni una personalità di rilievo nella cultura italiana e un polemista nel dibattito pubblico , inviato di guerra, si distinse in quegli anni per dare completezza al suo lavoro di giornalista e scrittore, sottraendosi per quanto possibile alle strette maglie della propaganda. Maestro di scrittura ,nel 1938 entra al Corriere della Sera , dove resterà’ per 40 anni e fu una delle firme più prestigiose del Corriere. Emigra in Francia e fu assunto da “Paris Soir” ed inizia la sua carriera come reporter. Si reca in Spagna per il “Messaggero”, dove nei suoi resoconti si esprime contro il regime. Come contropartita viene mandato da Bottai a dirigere l’Istituto italiano di cultura in Estonia per un anno. Tornato in Italia, gli viene riconsegnata la tessera di giornalista, ma rifiuta di richiedere quella del Partito fascista.
il quotidiano diventato poi per lui una sorta di seconda casa. L’allora direttore del Corriere della Sera Aldo Borelli , consapevole delle qualità ormai dimostrate dal giovane inviato, lo vuole caparbiamente con sé nella sua scuderia. Dalle colonne del Corriere della sera Indro Montanelli ha giudicato negli anni l’Italia e gli italiani secondo un modello interpretativo che era stato proprio di alcuni suoi maestri come Prezzolini. Morì il 22 luglio 2001 all’età di 92 anni, memorabile è rimasto il suo necrologio-epitaffio scritto di suo pugno nello stile asettico che gli era proprio quando parlava di se stesso ma per ciò stesso altamente commovente.Inizio modulo
Fondò il Giornale e poi la Voce. Nel 1977 i terroristi delle ‘’brigate rosse’’ gli sparano gambizzandolo, lo individuarono come obiettivo, e l’agguato che provocò il suo ferimento fu un crimine contro la libertà dell’informazione. “Il ricordo di Indro Montanelli, a vent’anni dalla morte, suscita ancora intensa partecipazione, non soltanto in coloro che lo hanno conosciuto più da vicino, ma anche nei tanti che ne hanno apprezzato le qualità di cronista, di narratore, di divulgatore storico, di polemista che non rinunciava ai toni forti anche a rischio di disorientare i propri ammiratori”, lo ha scritto in una dichiarazione il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Tra i suoi libri sono da ricordare ‘Storia di Roma’ (Bur) e ‘Storia d’Italia’, insieme a Mario Cervi e Roberto Gervaso: una collana di 22 volumi a cura di Sergio Romano. Oltre a ‘Ve lo avevo detto – Berlusconi visto da chi lo conosceva bene’ (Rizzoli); ‘I conti con me stesso. I diari 1957-1978’ (Rizzoli); e ‘La mia eredita’ sono io. Pagine da un secolo’ (Bur Biblioteca Univ. Rizzoli). Prima dell’agonia, Indro Montanelli ha dettato il suo necrologio che fu , pubblicato sulla prima pagina del ”Corriere della Sera”. ”Anticonformista fino all’ultimo, Montanelli ha lasciato un’epigrafe”, scrisse il direttore del quotidiano di via Solferino Ferruccio de Bortoli, precisando che il testo e’ ”breve, chiaro, perentorio, come era nel suo carattere”. Il necrologio e’ stato dettato da Montanelli quando era ricoverato nella clinica ”Madonnina” di Milano. ”Giunto al termine della sua lunga e tormentata esistenza, Indro Montanelli, giornalista (Fucecchio 1909, Milano 2001), prende congedo dai suoi lettori ringraziandoli per l’affetto e della fedelta’ con cui lo hanno seguito”, si legge nel necrologio. Per sua espressa volonta’, Montanelli sara’ cremato e le sue ceneri saranno raccolte ”in un’urna fissata alla base, ma non murata, sopra il loculo di sua madre Maddalena nella modesta cappella di Fucecchio”, piccolo centro vicino a Firenze. ”Non sono gradite ne’ cerimonie religiose, ne’ commemorazioni civili”, si legge al termine dell’epigrafe, ultima volonta’ di Indro ‘ Montanelli.