Don Comincio: il ricordo di “don Biagio”

 

di Don Biagio Napolitano

 

don Comincio LanzaraSALERNO – Dopo d. Alfonso Rinaldi un altro presbitero della famiglia sacerdotale d. Comincio Lanzara è stato chiamato dal Signore a unirsi a celebrare le lodi di Dio nella liturgia del Cielo.

Compagno di classe e di squadra di un folto gruppo di sacerdoti che vissero la stagione nuova del Concilio e furono chiamati a innestarlo e innervarlo nelle comunità parrocchiali della nostra Diocesi soprattutto attraverso la liturgia.

Il primo Liturgo è il vescovo e le sue Celebrazioni oltre che realizzare quell’unità apostolica della Chiesa, per cui senza di lui non c’è Chiesa, dovevano e devono (ancora in atto) far passare il rinnovamento liturgico epocale, a cominciare dalla lingua italiana e non più il latino, per coinvolgere da coprotagonista l’assemblea, non più belle cerimonie, ma riti sobri, efficaci che dovevano diventare evangelizzazione, testimonianza, vita.

D. Comincio visse da protagonista questa stagione. Maestro impeccabile, nel suo ruolo di Cerimoniere dei vescovi Moscato, Pollio, Pierro e accolse Moretti.

Ha inculcato in noi, allora seminaristi, l’amore alla liturgia, al vescovo, alla Chiesa. Ci sentivamo onorati quando i superiori ci invitavano a “servire” in Cattedrale. Ricordo personalmente l’ultima messa di Moscato al trigesimo di P. Pio e d. Comincio dovette rincorrerci per offrirci le caramelle del vescovo.

Ebbe l’incarico anche di gestire per anni la Colonia S. Giuseppe con scuole, seminario (alcuni anni), convegni, colonie estive, iniziative sportive.

Con il terremoto devastante del 1980 quale Direttore della Caritas, fu vicino ai parroci nella distribuzione degli aiuti e di prefabbricati che sostituirono tanti edifici sacri crollati.

Ebbe l’intuizione di istituire la Scuola e poi l’università Suor Orsola Benincasa per promuovere i Servizi Sociali e la laurea come assistenti sociali.

Aiutò tanti ad inserirsi nel mondo del lavoro.

Liturgia, carità furono i campi privilegiati del suo ministero sacerdotale in stretta collaborazione con i vescovi e i confratelli.

Il Signore lo accolga nella comunità dei Santi, a noi il compito del suffragio, soprattutto da parte dei tanti benificati

 

 

 

 

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